19 MARZO: UNA DATA E UN GIORNO DA RICORDARE

19 Marzo 2015
Ambrogio IETTO

PER NON DIMENTICARE

L’odierna giornata assume un significato di particolare ricchezza pedagogica che val la pena di richiamare e di sintetizzare per i nostri lettori: innanzitutto il calendario liturgico della Chiesa cattolica e di quella ortodossa celebra San Giuseppe, sposo di Maria Vergine e padre putativo di Gesù. Secondo i Vangeli Giuseppe, discendente del re David e residente nel borgo galileo di Nazaret, svolge qui il mestiere di tecton, vale a dire di semplice operaio del legno, pur adattandosi ad accettare anche lavori paragonabili al fabbro ferraio e al muratore di oggi. Durante il periodo di fidanzamento con Maria un angelo lo informa che “ quel che è stato concepito in lei è opera di Spirito Santo” e gli impone di dare al nascituro il nome di Gesù. La percezione diffusa tra i credenti porta ad identificare la figura di Giuseppe con una persona buona, paziente, rispettosa delle leggi tanto da recarsi a Bethlehem, con Maria incinta, per obbedire all’ordine di Augusto che prescriveva, anche in territorio di Erode, il censimento. E sarà proprio in quei giorni, nel luogo discreto di una grotta, che vedrà la luce il figlio di Dio. Il 19 di marzo in Italia viene celebrata anche la ricorrenza civile della festa del papà che in molti altri Paesi è fissata per la terza domenica di giugno. Trattasi di una ricorrenza, complementare a quella della mamma, finalizzata a festeggiare la paternità e i padri in generale. L’abbinamento di questa ricorrenza civile con la celebrazione liturgica, per certi aspetti incoraggiato e sostenuto anche dalla realtà imprenditoriale e mercantile, si è consolidato, in particolare, nei Paesi di tradizione cattolica. Oggi non c’è famiglia che non ricordi questo specifico rapporto di coppia figlio/a – padre. Esso, magari, si concretizza nella consegna di un dono semplice, più o meno costoso, che assume un’importante valenza simbolica. Spesso l’incontro è scarno di effusioni ma particolarmente intenso dal punto di vista emotivo. I processi di trasformazione anche della classica famiglia italiana, identificata molto spesso col richiamo dei prodotti del ‘ Mulino Bianco ‘, rendono piuttosto debole questa figura soppiantata quasi sempre da quella materna. Eppure un’interazione dialogica ed interattiva padre-figlio/a, preziosa oggi anche per la stabilità della vita coniugale, rimane fondamentale per il rafforzamento di specifiche dinamiche emotivo – affettive non di rado in crisi a causa dello stacco generazionale, apportatore di pregiudizi e di riserve mentali. Infine oggi in Campania si celebra il valore e il rispetto della legalità. La decisione di far coincidere col 19 di marzo di ogni anno una riflessione sistematica, nelle scuole e nei luoghi di lavoro, su questo essenziale aspetto della vita sociale e della cittadinanza attiva, fu voluta per ricordare il brutale assassinio di don Giuseppe Diana, consumatosi a Casal di Principe il 19 marzo 1994, nella chiesa di san Nicola di Bari, mentre si accingeva a celebrare la messa quotidiana. Un camorrista lo affrontò con la pistola e gli sparò ben cinque proiettili tutti andati a segno. Don Peppino morì all’istante. Era la festa religiosa di San Giuseppe e ricorreva per il parroco la festività onomastica. Dunque un piano progettato nei dettagli. Si cercò anche di depistare le indagini, descrivendo il parroco di Casal di Principe come frequentatore di donnine e, quindi, non come vittima ma comune appartenente ad uno dei tanti clan della zona. Successivamente l’autore materiale del delitto si consegnò all’autorità giudiziaria e cominciò a collaborare con la giustizia, ricevendo una condanna a 14 anni di carcere. Il martirio di don Diana è ricordato oggi per richiamare ciascuno di noi all’assoluto rispetto della legge. Le vicende di corruttela diffusa che vive l’intera Italia e la nostra terra in particolare, che costituiscono un monito per quanti, in silenzio e nell’umiltà della propria condizione sociale, compiono il proprio dovere di cittadini onesti, debbono far riflettere, in questa fase preparatoria alle elezioni regionali, soprattutto la pletora di aspiranti candidati che chiedono, comunque, un posto al sole nelle liste. Tutti fanno dichiarazioni di buongoverno. Nei fatti poi l’Italia raggiunge, senza particolari sforzi, la speciale classifica di paese tra i più corrotti del mondo.

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