CONCORSO A DIRIGENTE SCOLASTICO IN CAMPANIA: I VINCITORI/IDONEI ANCORA BLOCCATI DA DISCUTIBILI PRONUNCIAMENTI DELLA GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA

Salerno, 14 aprile 2015

Ambrogio IETTO
SOLIDARIETA’ AI FUTURI DIRIGENTI SCOLASTICI

Quella dei dirigenti scolastici idonei/vincitori e non nominati è davvero una brutta storia cominciata nel luglio del 2011 quando fu bandito il concorso da parte dell’Ufficio Regionale Scolastico per la Campania con una dichiarata disponibilità di 224 posti.
La prima prova, strutturata su quesiti a risposte multiple, fu affrontata da 5539 concorrenti, tutti docenti laureati di ogni ordine e grado di scuola, con almeno cinque anni di anzianità nel ruolo.
1484 candidati superarono questa prima prova che fu valutata col sistema di lettura ottica. Alle successive due prove scritte furono presenti, però, 1820 concorrenti, cioè 336 in più.
Come mai questo non previsto aumento di candidati?
Era accaduto che il giorno 13 dicembre 2011, un giorno prima del programmato svolgimento delle due prove scritte, calendarizzate per il 14 e 15 dicembre, degli audaci giudici del Tar Campano ammisero alle prove scritte i 336 candidati che non avevano superato la prova oggettiva preselettiva.
Questa decisione produsse diffusa meraviglia in tutta Italia in quanto gli altri Tribunali Amministrativi Regionali si erano dichiarati, secondo diritto, incompetenti a pronunciarsi sui ricorsi: infatti la prova preselettiva si era tenuta nella stessa giornata in tutto il territorio nazionale ed era stata gestita direttamente dal Ministero dell’Istruzione.
Alla prova orale, comunque, furono ammessi 959 concorrenti di cui 103 che non avevano superato la prova preselettiva e che facevano parte dei 336 ripescati dal Tar della Campania.
Il 7 gennaio 2013, finalmente, presero avvio le prove orali dopo che altri successivi pronunciamenti da parte della giurisdizione amministrativa di primo e di secondo grado determinarono l’interruzione e, quindi, la ripresa delle procedure concorsuali.
Nel dicembre 2014 l’Ufficio Scolastico della Campania riuscì a pubblicare la graduatoria provvisoria degli idonei dopo che un intervento della Procura della Repubblica di Napoli aveva avviato una severa indagine per reati penali regolarmente notificati agli ipotetici interessati.
Nella graduatoria generale, diventata successivamente definitiva, ora sono inseriti 657 candidati che hanno superato, nell’ordine, la prova oggettiva preselettiva, due prove scritte e la complessa prova orale; dei 657 quasi un terzo sono residenti in provincia di Salerno.
In questi giorni, mentre i primi 101 idonei della graduatoria attendevano l’atto di nomina per reggere le altrettante dirigenze la cui copertura è stata autorizzata dal Ministero dell’Economia, è arrivato lo stranissimo parere del Consiglio di Stato richiesto dalla Presidenza della Repubblica per una pronuncia su di un ricorso straordinario formalizzato al Capo dello Stato.
La seconda sezione del Consiglio di Stato, nell’adunanza del 5 novembre 2014, ha espresso parere che ‘ il ricorso straordinario debba essere accolto in parte nei sensi di cui in motivazione con assorbimento dell’istanza cautelare di sospensiva’.
La stranezza sta nel fatto che con sentenza n. 8735 del 2013 la Sezione sesta dello stesso Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, si era definitivamente pronunciata sull’appello che i ricorrenti avevano formalizzato contro la sentenza del Tar regionale per la Campania, sezione VIII, n. 3864 del 24 luglio 2013.
Nella sua decisione la predetta Sesta Sezione giudicò infondati tutti e sette i motivi di ricorso degli appellanti tra i quali rientrano anche le aride argomentazioni addotte dalla candidata che ha promosso ricorso straordinario al Presidente della Repubblica.
Fatto certo è che la ricorrente aveva conseguito alla prima prova scritta 13/30 e alla seconda 22/30; di conseguenza non era risultata ammessa alle prove orali del concorso in questione.
Per il momento questo strano gioco delle due sezioni del Consiglio di Stato blocca la nomina degli aventi diritto e lascia, solo per il momento, oltre cento istituzioni scolastiche senza dirigenti scolastici.
Altre sedi resteranno vacanti a seguito del folto pensionamento di altri capi d’istituto la cui entità effettiva sarà possibile quantificare alla data del prossimo 31 agosto 2015.
Alla fine, a pagare il prezzo, sarà la qualità del servizio scolastico mentre gli idonei vincitori del concorso dovranno continuare a sudare le proverbiali sette camicie che, se al di là della metafora fossero state lavate in continuazione dal 2011 ad oggi, ora non sarebbe più possibile utilizzarle a causa del sopravvenuto logoramento.

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