Archivio per luglio, 2015

QUEL POCO DI CULTURA CHE RIESCE AD OFFRIRE L’ITALIA POGGIA SUL DETERMINANTE, GRATUITO CONTRIBUTO DEL VOLONTARIATO. LA TESTIMONIANZA DEL PREMIO LETTERARIO DI NARRATIVA ” TORRE PETROSA “

30 luglio 2015

Salerno, 30 luglio 2015

Ambrogio IETTO
VOLONTARIATO E CULTURA

E’ terminata la prima fase di un premio letterario di narrativa giunto alla nona edizione senza soluzioni di continuità.
Il nome che fu coniato per questa iniziativa richiama il simbolo più espressivo del vecchio borgo marinaro di Villammare, ridente frazione dello storico centro urbano di Vibonati, ove viene svolta la richiamata manifestazione: è la ‘ torre Petrosa’, una delle tante torri costiere che si disseminano lungo le coste campane e calabresi e la cui paternità viene di solito attribuita a don Pedro Alvarez de Toledo, lungimirante viceré spagnolo, che, oltre al riassetto politico – sociale di Napoli e dintorni, intravide nelle torri costiere del Regno di Napoli un organico sistema difensivo, di avvistamento e di comunicazione.
Dunque il ‘Torre Petrosa’ ha nove anni di vita. Il successo si deve, soprattutto, alla procedura che viene seguita per segnalare, tra i libri di narrativa non pubblicati dalle poche Case Editrici blasonate esistenti sul mercato nazionale, alcuni di quelli prodotti da centinaia di piccoli editori presenti in ogni angolo del Paese ed impegnati in una dura lotta per la sopravvivenza.
Questa rassegna è voluta, dunque, dall’antico comune di Vibonati, rappresentato da Massimo Marcheggiani, un sindaco molto sensibile ai problemi della cultura e al futuro turistico dell’entità territoriale rappresentata. Egli gode dell’apporto di un gruppo di collaboratori attenti, disponibili, dotati di un buon potenziale di creatività.
La rassegna libraria muove da un normale bando che viene pubblicato nei mesi di aprile/maggio sul sito comunale. Le Case editrici, dotate di una dignitosa produzione realizzata nell’ultimo anno, inviano al Comitato Tecnico del ‘Premio’ tre copie del libro considerato più significativo.
Non meno di cinquanta titoli arrivano all’ufficio d’anagrafe di Villammare, coordinato dalla cortese signora Rita Bianco. Agli inizi di maggio si riunisce il Comitato costituito da Barbara D’Alto, esperta di rango ed autrice di ottimi testi di narrativa, Antonietta Cantillo, dirigente dell’istituto statale scolastico omnicomprensivo di Montesano della Marcellana, Raffaela Luciano, attualmente dirigente dell’istituto ‘Filangieri ’ di Cava de’ Tirreni, Emanuele Lione, artista – pittore di straordinaria sensibilità, Vincenzo Abramo, affermato studioso di storia locale, e Lorenzo Latella, sociologo, coordinatore di interessanti ricerche di taglio socio – culturale condotte, in particolare, nel Golfo di Policastro.
Le persone elencate sanno bene che l’esame comparato di circa 50 opere librarie provenienti da ogni angolo d’Italia richiede tempo, spiccata disponibilità a confrontare ambienti, personaggi, storie, linguaggi e stili narrativi, acuto senso critico, consolidata abitudine alla lettura.
Sette, otto incontri collegiali sono appena sufficienti per pronunziarsi, confrontarsi, discutere e decidere.
Al termine di volitive letture e di estenuanti e pacati interventi si arriva al pronunciamento finale che prevede la scelta dei tre libri che saranno sottoposti al giudizio definitivo, espresso dal voto segreto di sessanta/settanta lettori di tutte le età e dai diversi gradi di istruzione e di condizione socio-professionale. Alla mezzanotte di domenica 23 agosto, infatti, si apre l’urna e si procede allo spoglio.
Non pochi giudici – lettori, significativamente coinvolti nell’esperienza, porteranno il conteggio dei voti attribuiti a questo o a quel libro. Quindi la proclamazione.
Gli oneri dell’operazione, tutti a carico dell’amministrazione comunale di Vibonati, ammonteranno a poche migliaia di euro: l’acquisto di 50/ 60 copie dei tre libri ( quest’anno si arriva ad un totale di 2.200 euro ), in più 500 euro da offrire all’autore del libro vincitore, tre calchi artistici della ‘ torre Petrosa’, e non più di 500 euro per ospitare i tre autori provenienti quest’anno da Milano, dal Cadore e dalla Campania.
E i rimborsi spese a quanti si sono adoperati a raggiungere Villammare anche da lontano per partecipare agli incontri indispensabili per la selezione dei libri concorrenti ? Nulla per scelta.
Promuovere cultura significa, infatti, anche sacrificare qualcosa di proprio.
Ovviamente in attesa che il filosofo Sebastiano Maffettone, scelto dal presidente della giunta regionale De Luca per essere impegnato nell’organizzazione culturale dell’ente, decida finalmente di fare altrettanto.

AEROPORTO DI BELLIZZI E FONDAZIONE RAVELLO ASPIRANO AD UNA COLLOCAZIONE PRIVILEGIANA NEL CARNET DEL PRESIDENTE DE LUCA

26 luglio 2015

Salerno, 26 luglio 2015

Ambrogio IETTO

AEROPORTO E FONDAZIONE RAVELLO IN GIOCO

La nostra provincia da sempre vive il dramma, non percepito dai più, di rappresentare un territorio dilaniato da faide, da gruppi rivali che, in nome della politica, fanno del tutto per appropriarsi della gestione di organismi e di istituzioni che, al contrario, se sostenuti lealmente in spirito di corretta e leale corresponsabilità, avrebbero potuto contribuire da tempo ad un più dignitoso rilancio della nostra identità.
Il riferimento, richiamato già nel titolo, riguarda, in primo luogo, il vecchio aeroporto militare di Montecorvino – Bellizzi, teatro, come puntualmente ricorda Angelo Pesce, autore del prezioso e ricco lavoro ‘ Salerno 1943 – Operazione Avalanche ‘, di un conflitto all’ultimo sangue tra i giovani militari della 169ª Brigata inglese e i tedeschi collocati in posizione di vantaggio sulle colline di Santa Tecla e di Pugliano. L’altro richiamo riguarda la Fondazione Ravello, costituita in uno dei più gradevoli belvedere del pianeta, ma alimentata, fin dalla nascita, da laceranti avversità risalenti soprattutto all’originaria presenza in loco dell’ex ministro Brunetta che, in questo stesso angolo di paradiso, volle coronare il suo tardivo sogno d’amore.
L’onorevole De Luca non ha guardato mai di buon occhio i tanti tentativi compiuti, soprattutto dall’ente Provincia, per l’avvio di una produttivo rilancio della stazione aeroportuale. Anzi il neo-presidente della giunta regionale ha fatto del suo meglio per ostacolare e boicottare questa struttura di servizio che vedeva direttamente interessata anche la stessa regione Basilicata.
Così sono state sciupate somme ingenti erogate, in prevalenza, dall’amministrazione provinciale e dalla Camera di Commercio, seriamente impegnata, quest’ultima, a sostenere il ripristino dell’impianto, considerato vitale per la spedizione rapida all’estero di prodotti caseari e di primizie ortofrutticole dei nostri campi.
Verso la Fondazione Ravello l’interesse dell’aggregazione di sinistra è sembrato più marcato attraverso i diversi inquilini che si sono avvicendati a Palazzo Sant’Agostino.
I maligni sostengono che ad alimentare la motivazione verso l’Ente siano tuttora due persone di cultura, ancora una volta desiderose di manifestare nelle divina costiera il personale solido retroterra culturale e la straordinaria valentia organizzativa, nonostante precedenti ruoli istituzionali, ricoperti in loco con risultati, purtroppo, per niente entusiasmanti.
La vera speranza è riposta nell’intelligenza e nella sensibilità di De Luca che, liberandosi dalle precedenti scorie fondate sull’assunto “chi non è con me è contro di me “, è chiamato a valutare con serietà ciò che fa davvero il bene della Campania.
Pertanto si spera, in primo luogo, che il governatore ascolti di meno i suoi yes men.
Ad esempio, perché nel caso dell’aeroporto non prova ad ascoltare anche Mimmo Volpe, non solo sindaco di Bellizzi direttamente interessato alla questione, ma anche compagno di merenda da premiare per aver dirottato a favore del progetto De Luca, attraverso il diretto coinvolgimento di suo figlio Andrea nella lista ‘De Luca Presidente’, ben 4.853 voti ?

IL PROFESSORE MAFFETTONE E’ STATO INGAGGIATO DAL PRESIDENTE DE LUCA PER CURARE E GESTIRE L’ORGANIZZAZIONE CULTURALE DELLA REGIONE. LA SUA E’ UNA PRESTAZIONE GRATUITA ?

24 luglio 2015

Salerno, 24 luglio 2015

Ambrogio IETTO

LA CULTURA SECONDO DE LUCA

La mancata nomina, da parte di De Luca, di un assessore alla cultura sta alimentando interrogativi, perplessità, considerazioni varie. A manifestare stati d’animo controversi sono soprattutto esponenti della realtà accademica, componenti dei cosiddetti ‘forum delle culture’ ed esperti, veri o falsi, pronti a recarsi in pellegrinaggio a Napoli per invocare una nomina o un incarico decisi dal neo – governatore.
Il prof. Sebastiano Maffettone, ingaggiato da De Luca per curare e gestire l’organizzazione culturale, tra una seduta d’esami alla Luiss di Roma, ove è docente ordinario di filosofia politica, una riunione di Dipartimento presso il medesimo ateneo, una lunga telefonata in lingua inglese alla New York University ed un messaggio da trasmettere col cellulare al rettore della Schanghai University in Cina, ha trovato anche il tempo di dettare ad una delle sue pazienti segretarie la lunga dichiarazione, passata ad un quotidiano partenopeo, in cui si partecipano le motivazioni dell’inutilità di una investitura da ufficializzare ad un assessore da delegare alla cultura per conto della regione campana.
Il curriculum vitae riguardante il filosofo Maffettone, diffuso in rete, soddisfa pienamente quanti sono interessati, comunque, alla concreta valorizzazione dello straordinario patrimonio culturale ed artistico – archeologico disponibile nel territorio regionale. Egli, tra l’altro, avendo preferito da sempre svolgere la delicata funzione di docente presso l’Università privata – paritaria Luiss, espressione della realtà imprenditoriale e creditizia italiana, e in circa 20 università straniere, tra le quali Harvard, Columbia, Pennsylvania, Tufts London School of Economics, University of Dehli in India, avrà avanzato ai consiglieri economici del presidente De Luca legittime richieste sulla retribuzione/indennità da ricevere da parte dell’ente Regione.
Poiché gli amici, i sostenitori e coloro che non hanno votato De Luca sono convinti che l’ingaggio del prof. Maffettone sia stato deciso, in particolare, per motivi di facciata, è bene che questa loro curiosità venga soddisfatta.
E’ probabile, infatti, che il prof. Maffettone, gratificato dalla possibilità di partecipare all’intera Campania e a Napoli, dove si laureò nel 1971, anche il frutto delle sue esperienze di autore televisivo, direttore editoriale, saggista esperto in arte contemporanea e in allestimento musicale, nell’accettare la nomina di addetto alla ‘ organizzazione culturale’, abbia deciso di offrire una tantum gratis la sua straordinaria, insostituibile collaborazione.

SALERNO: AZIONE MIRATA PER IMPEDIRE A POCHE VOCI LIBERE DI ESPRIMERE GIUDIZI CRITICI NEI CONFRONTI DI DE LUCA, GOVERNATORE DELLA CAMPANIA ED IMPERATORE DI SALERNO

20 luglio 2015

Salerno, 20 luglio 2015

Ambrogio Ietto

VERSO IL PENSIERO UNICO

La conquista del governatorato della Campania da parte dell’onorevole De Luca sta alimentando motivazioni sopite in tutti i settori della vita organizzata. Avrà tutti i difetti il nostro ex sindaco ma è politico di razza, uomo di parola che non lascia a piedi chi gli è stato effettivamente vicino e gli ha dimostrato fedeltà.
Una prima, significativa conferma si è avuta nel delicato comparto della sanità per il quale sono stati annunciati provvedimenti importanti tra i quali l’attesa stabilizzazione del personale precario. Questo annuncio è avvenuto tenendo accanto il medico Enrico Coscioni che, già portatore di un’esperienza significativa in campo regionale, fu collocato nella recente consultazione elettorale nella lista di supporto “Campania libera “.
Qui, però, l’esuberanza e la carica di simpatia di Aniello detto Nello Fiore hanno avuto decisamente la meglio con oltre 5.000 voti di distacco nei riguardi dello stesso Coscioni, precipitato al secondo posto.
Nella pedagogia deluchiana, però, Coscioni andava rilanciato, delegandolo, così, a curare i rapporti tra la variopinta e diversificata realtà sanitaria pubblica e privata e la stanza regionale dei bottoni.
Anche a causa di questi non trascurabili segnali di attenzione e di valorizzazione delle risorse umane disponibili, nei riguardi del presidente della regione, lucano di nascita ma salernitano di fatto, è oggi rivolta un’attesa speciale da parte di quanti ritengono e sono convinti che egli possa davvero soddisfarla.
Mondo imprenditoriale e mercantile, apparati sindacali, pubblico impiego stanco e demotivato, desideroso di fruire di un comando presso un ufficio ove non si lavori troppo, comparto dell’informazione e della comunicazione in continuo affanno per oggettive difficoltà collegate alla stagnante crisi economica, costituiscono quell’area dei postulanti che hanno chiesto, ripropongono la richiesta, sperano, attendendo l’intervento miracoloso di San Vincenzo da Ruvo del Monte.
Si ritiene, così, che il potere possa essere aiutato anche cercando di far zittire le pochissime voci libere disponibili sul mercato dello scarno e preoccupato volontariato culturale.
Ecco, allora, entrare in scena, soggetti squallidi, miserevoli e miserabili, assolutamente privi di un dignitoso retroterra culturale, già ampiamente sconfitti dalla vita per oggettiva ignoranza ed eccesso di autoreferenzialità e di presunzione.
Essi, votati alla cattiveria e al servilismo, avvalendosi di temporanei strumenti di mal affidato comando, avviano un’opera di formale epurazione culturale che, nel rendere apparentemente vincente il pensiero unico, contribuiscono a distruggere se stessi.

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