I SOSTENITORI DI DE LUCA ORA ATTENDONO DI PASSARE ALL’INCASSO

Salerno, 05 Luglio 2015

Ambrogio IETTO
COSA FATTA CAPO HA

Ora che per De Luca la strada si presenta sostanzialmente in discesa cominciano ad avvertire mal di pancia quanti, nel corso della campagna elettorale, hanno preferito tacere, sperando in cuor proprio che gli ostacoli previsti dalle norme vigenti e il ripensamento degli sponsor del De Luca pensiero potessero impedire all’ex sindaco di Salerno di vincere la partita.
Preso atto dei favorevoli pronunciamenti espressi sul caso da mamma magistratura in questa fase si teme l’azione politica dirompente di cui è capace il bulldozer De Luca la cui attenzione è rivolta prevalentemente sulla città e sul territorio di Salerno.
E’ convincimento diffuso che a sostenere di fatto la campagna elettorale di De Luca non sia stato il consolidato proletariato del Centro storico e di Mariconda piuttosto deluso delle promesse non mantenute in fatto di posti di lavoro annunciati in dovizia e delle conseguenti, mancate assunzioni. Le non molte occupazioni possibili, infatti, sono passate mediante l’escamotage delle cosiddette società miste che, nei fatti, miste non sono.
Secondo correnti interpretazioni l’aspirante candidato alla presidenza della Campania ha dovuto necessariamente servirsi dei cosiddetti poteri forti della città e del suo hinterland che hanno sostenuto in ogni modo una campagna elettorale costosa e, per certi aspetti, contraddistinta anche da spreco.
Queste componenti attendono di passare all’incasso grazie all’atteso flusso di risorse finanziarie che, necessariamente, dovranno arrivare da Napoli a sostegno di opere pubbliche da realizzare soprattutto nella città del cuore, amministrata per ben quattro mandati dal neo – governatore.
Ma non sono solo gli imprenditori, gli operatori mercantili e i vari sodalizi del salernitano a trovarsi in attesa di essere ripagati.
L’intero territorio campano attende l’operazione di rientro. Un esponente poco nobile dell’area berlusconiana, avendo familiarità col vernacolo partenopeo, chiama in causa la famosa ‘ zizzarella’ mediante la quale risulta possibile a neonati voraci di saziarsi.
L’onorevole De Luca, avendo chiara consapevolezza dell’entità e della dubbia qualità delle richieste alimentate da un’ orda famelica ed indistinta, ha giustamente richiamato il ‘ rigore spartano’ che caratterizzerà l’attività della giunta da lui presieduta.
Egli ha un patrimonio notevole di conduzione amministrativa, ha fiuto ed intelligenza in abbondanza per stabilire i distinguo.
Per fare piazza pulita di quanti, anche a nome del partito di appartenenza, si faranno avanti dovrà considerare esclusivo il quinquennio di governo che l’attende e programmare l’ascesa a responsabilità nazionali di più ampio respiro.
Non bisogna interpellare la veggente per intuire che il primo a temerlo è proprio Renzi.
L’altro giorno questi ha citato in TV quattro volte di seguito il nome proprio ‘Angela’.
L’ascoltatore un po’ distratto ha pensato che facesse riferimento alla domestica di casa.
No, egli da spavaldo si riferiva alla Merkel, il primo ministro tedesco.
Evidente dimostrazione dell’arrivo di una calura insopportabile.

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