DE LUCA CHIEDE PER LUI E PER I CONSIGLIERI DELLA REGIONE CAMPANA UN CONSISTENTE AUMENTO DELL’INDENNITA’ DI CARICA

Ambrogio Ietto

Editoriale pubblicato sul quotidiano “ Le Cronache”
di venerdì 18 settembre 2015

Una colletta per De Luca

C’è molta attesa in città per la processione del Santo Patrono di lunedì prossimo. L’attenzione non è alimentata solo dal desiderio di osservare il comportamento dei portatori delle diverse statue che fanno da corona a quella ancora più austera e venerata del Santo Patrono. Su questa vicenda sembra che sia stata raggiunta una ragionevole intesa tra l’arcivescovo Mons. Moretti e i generosi fedeli che si rendono disponibili a sostenere ancora una volta una non trascurabile fatica fisica al fine di dare lustro al Santo Protettore e alle molte altre statue che gli fanno corona.
L’interrogativo che viene riproposto ad ogni piè sospinto da fedeli e non fedeli riguarda la presenza o meno, al seguito della processione, dell’ex sindaco onorevole Vincenzo De Luca, ora presidente della giunta regionale della Campania.
E’ evidente che in caso di presenza aumenterà ulteriormente il tasso di timidezza e di riverenza dell’architetto Napoli, sindaco effettivo della città.
Al momento De Luca non ha avuto indugi nel richiedere un dignitoso aumento del compenso mensile per lui, per gli assessori e per i componenti del Consiglio regionale. Egli, infatti, prima di pensare alla possibilità di lanciare una pubblica colletta a favore suo e dei collaboratori, si è recato presso il Senato della Repubblica ove non ha avuto perplessità nel partecipare la gravità del problema.
In verità egli era stato chiamato dalla speciale Commissione parlamentare incaricata di discutere e di offrire successivamente all’assemblea indicazioni riguardanti proprio la riforma del Senato. L’ascolto del presidente della giunta regionale della Campania era doveroso per una serie di motivi: la prospettiva di fare di Palazzo Madama la sede dei rappresentanti eletti delle autonomie locali ( regioni, province e comuni), la possibilità di ascoltare una voce autorevole per la storia politico – amministrativa maturata proprio nella gestione di un’importante provincia e di una referenziata regione d’Italia, seconda per superficie solo alla Lombardia, la presenza di un amministratore regionale voluto a quel posto proprio dal presidente del Consiglio dei ministri e regolarmente incardinato all’interno del Partito Democratico.
I cronisti parlamentari precisano che, non appena De Luca si è seduto dinanzi ai commissari, è entrato subito nel merito delle retribuzioni. Poverino, doveva dimostrare soprattutto ai suoi consiglieri di fiducia Picarone, Amabile, Fiore, Cascone e, perché no, Maraio, di essere una persona di parola.
Così ha richiamato la legge regionale n. 38 del 24 dicembre 2012 che già si poneva il problema dell’adeguamento al decreto legge n. 174/2012 e della modifica alla legge regionale n. 13 del 1996.
Senza mezzi termini egli ha chiesto che ai politici regionali venga aumentato lo stipendio che, in Campania, è proprio una miseria. Infatti risponde appena a 6.200 euro netti.
L’aumento, ha sostenuto l’ex sindaco di Salerno, dovrebbe equiparare la retribuzione dei consiglieri regionali almeno a quella dei parlamentari.
Egli, inoltre, non ha trascurato la personale sua posizione retributiva e, quindi, senza giri di parola, ha precisato che “ ci sono presidenti di Regione che alla mattina non vanno in ufficio ma in trincea”. Ovviamente alludeva alla sua persona che quasi ogni giorno è costretto a raggiungere la presidenza napoletana, entrando per la porta di servizio a causa dei cortei di protesta che si ritrovano puntualmente dinanzi la sede regionale a manifestare dissenso per decisioni non condivise e subìte.
Il presidente, nel rimarcare che egli è un governatore attento, responsabile e che rischia anche tanto, ha colto l’occasione per riprendere severamente quanti si fanno coinvolgere dalla ‘deriva populista e demagogica’, prendendosela contro il ceto politico che, al contrario, merita comprensione ed atti concreti di solidarietà.
Se il Parlamento non avrà dato concreti segnali di condivisione delle istanze legittime partecipate da De Luca, un gruppo di giovani volontari si va già organizzando per raccogliere risorse che elevino lo stato d’animo del presidente e dei suoi consiglieri.

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