SI DISCUTE ANCORA SULLE QUESTIONI DI GENDER

Salerno, 23 Dicembre 2015
ANCORA SU “ FA’ AFAFINE”

La nostra stampa continua ad interessarsi della questione collegata con la rappresentazione teatrale in programma per l’otto marzo al teatro “ Verdi “ dal titolo “ Fa’ afafine- Mi chiamo Alex e sono un dinosauro”. Si leggono, così, dichiarazioni lanciate a tutto campo e che tendono a sostenere soprattutto il valore psicopedagogico dello spettacolo la cui realizzazione è affidata al gruppo teatrale ‘Biondo’ di Palermo.
Dissertazioni del genere non troverebbero ampio spazio se all’origine non ci fosse, da parte del Comune di Salerno, un impegno di spesa di ben 175.000 euro quale contributo assicurato per l’intera stagione al “Teatro Pubblico Campano “ che distribuisce anche la rappresentazione teatrale menzionata. Relativamente allo spettacolo in discussione va precisato che lo spettacolo racconta, almeno nella presentazione del gruppo teatrale siciliano, la storia di un preadolescente direttamente coinvolto nella ricerca della propria identità sessuale.
Il titolo dello spettacolo “ Fa’ afafine” è recuperato dalla lingua che si parla nell’isola di Samoa, uno Stato insulare dell’Oceano Pacifico meridionale all’interno di un arcipelago che prende il medesimo nome dell’isola capofila. Secondo il codice linguistico, parlato nell’isola citata, l’espressione che dà il titolo allo spettacolo può essere così tradotta in lingua italiana: “ Alla maniera di una donna “. In concreto si tende a recuperare, dall’originaria antropologia di Samoa, la preferenza che esprimerebbero ragazzi biologicamente di sesso maschile per compiti di prevalente natura femminile.
Le polemiche aperte sull’opportunità o meno di offrire ai nostri studenti del primo ciclo di istruzione ( classi terminali del ciclo elementare e triennio dell’ex scuola media ) “ Fa’ afafine “, decisione di cui di norma sono competenti i consigli di classe, i collegi dei docenti e i consigli di istituto dell’istituzione scolastica cui appartengono i giovani spettatori, offrono lo spunto per esprimere una valutazione di esclusivo sapore politico. Il Teatro Pubblico Campano è l’ente regionale che gestisce di fatto la programmazione teatrale nei principali teatri della regione: il ‘Verdi’ a Salerno, il “Nuovo” a Napoli, il “ Gesualdo “ ad Avellino, il “Massimo “ a Benevento, il “ Ricciardi” a Capua, il “Comunale” a Caserta.
Di fatto gli spettacoli che possiamo seguire in città sono esclusivamente quelli ratificati da una struttura unilateralmente orientata verso il vecchio verbo marxista. Presidente dell’ente è il prof. Vincenzo D’Onofrio, un dirigente scolastico, recentemente collocato in pensione, che in passato ha diretto anche gli istituti comprensivi di Ravello e di Amalfi.
Comunque genitori e docenti possono star tranquilli. A garantire sulla valenza educativa dello spettacolo in oggetto è l’assessore Ermanno Guerra che, di professione, è ottimo dentista. Non si pronuncia, invece, la sua collega di giunta Eva Avossa, responsabile dell’assessorato alla scuola e di professione docente ordinaria della scuola di base.
Niente meraviglia! La cultura ha valore omnicomprensivo ed include, quindi, anche l’itinerario formativo delle giovani generazioni!

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