Archivio per febbraio, 2016

TROPPE LAMENTAZIONI DA PARTE DEL PRESIDENTE DE LUCA

9 febbraio 2016

Salerno, 8 febbraio
IL MARTIRE DE LUCA

Di particolare interesse la dichiarazione del presidente della regione a commento della sentenza di assoluzione pronunciata dai giudici della Corte di Appello di Salerno. Essa merita davvero un’analisi testuale.
De Luca lamenta in primo luogo la ‘ pesante aggressione politica e mediatica’ subita per nulla. A dire il vero i critici del presidente della regione si soffermarono non sul nulla ma su severe valutazioni. Alcuni parlamentari pentastellati ( Adinolfi, Cioffi, Giordano, Pisano, Tofalo ), infatti, così si pronunciarono all’indomani della sentenza di condanna subìta da De Luca: “ la motivazione della sentenza finalmente smaschera 20 di anni di deluchismo improntato su leggi e norme completamente inventate per accrescere il consenso elettorale. Oggi è stato dimostrato che a Salerno non esiste la legge De Luca. Esiste la legge degli appalti che il candidato governatore del PD non ha rispettato”.
La presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, collega di partito dello stesso De Luca, definì il governatore addirittura “impresentabile”. E’ pur vero che la parlamentare toscana per il momento si è guadagnata una denuncia per diffamazione.
Resta, però, il fatto che l’aggressione mediatica è stata la conseguenza dell’aggressione politica.
E’ motivo di piacere di tutte le persone sensibili e rispettose del prossimo avere constatato che il cuore del presidente De Luca abbia retto bene grazie alle “ motivazioni ideali e morali” che da sempre alimentano la sua lotta politica.
Spiace, però, che il calvario menzionato da De Luca faccia riferimento ad un un vocabolo con la ‘c’ minuscola e non a quello con la ‘C’ maiuscola. Va inteso, quindi, come sinonimo di sofferenza, di patimento. Avrebbe fatto davvero notizia immaginare il presidente della regione affrontare con la croce sulle spalle la collina a ridosso di Gerusalemme.
In tal caso anche i non credenti avrebbero gridato al miracolo della conversione del veteromarxista, abituale frequentatore delle Botteghe Oscure, nel penitente per antonomasia, purificato in fedele e pentito seguace di Gesù Cristo.
Va custodito in una cornice aurea il dichiarato ‘ rispetto per la magistratura la cui autonomia è un bene per i cittadini e non un privilegio di alcuni’.
Peccato che il giovane Gaetano Amatruda, candidato sindaco di Forza Italia, abbia voluto dedicare uno stelloncino un po’ pepato proprio al presidente della Corte di Appello di Salerno Michelangelo Russo e ad un suo fratello.
Non sempre si sono avuti da De Luca elogi così sperticati per la magistratura. Egli, ad esempio, non li ebbe per il collegio giudicante, costituito da Ubaldo Perrotta, Antonio Cantillo e Mariano Sorrentino, che ebbe l’inavvedutezza e il coraggio di condannarlo per abuso di ufficio.
De Luca, infine, auspica che il dibattito pubblico esaurisca “ la tendenza dilagante a calpestare con disinvoltura la dignità di persone e famiglie oltre le regole di uno Stato di diritto “.
Il presidente esagera proprio nel coniare questa dichiarazione – auspicio. Lo rassicuriamo che in città tutto il mondo tace.
E’ così diffusa la sindrome della deluchite che non si parla dell’onorevole De Luca nemmeno col linguaggio dei segni.
Il nemico potrebbe ascoltare all’angolo.

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