GIORNATA DI FESTA A BELLIZZI

FESTA DELLO SPORT

di Ambrogio Ietto

Una giornata di festa nella natia Bellizzi coincidente con l’inaugurazione  dell’impianto sportivo finalizzato primariamente al gioco del calcio. E’ un altro degli obiettivi acquisiti dall’amministrazione comunale animata e diretta dal sindaco Mimmo Volpe cui va il particolare merito di offrire alla comunità amministrata  varie opportunità che consentano ai  cittadini di differente età e di diversa formazione socio – culturale, non solo di incontrarsi e di gestire in dimensione educativa  il proprio  tempo libero, ma di favorire  anche la fioritura e la tenuta di  nuovi esperienze aggregative. Il comune più giovane del salernitano, nonostante la mancata disponibilità  di un terreno di gioco definitivamente deputato alla disputa di incontri di calcio riconosciuti in sede di campionati ufficiali, è da almeno settant’anni  coprotagonista, con le sue compagini, costituite da atleti di diverse fasce d’età, di vivaci tornei riconosciuti dall’ente federale. Negli ultimi decenni, infatti, sono stati acquisiti anche brillanti risultati  che hanno favorevolmente accreditato le squadre di calcio rappresentative del giovane Comune generato da Montecorvino Rovella. I cittadini più anziani di Bellizzi ricordano come uno dei campi sportivi, messi su dall’entusiasmo di cittadini quali Nicola Cosentino, Domenico Verderame, Eustachio Buoninfante, Gerardo Ciccariello, Bartolomeo Ietto, fu attrezzato alla meglio lungo la strada che conduce a Picciola. Le sue tribune erano costituite da casse di lamiera contenenti armi da fuoco dei contingenti inglese ed americano della 46^ Divisione in parte di stanza a Bellizzi dopo l’avvenuto sbarco  del 10 settembre 1943. L’entusiasmo per  una felice ripresa di vita normale non impedì ai circa 400 abitanti della comunità locale di quel tempo di piangere  la morte tragica   dei piccoli fratelli  Fortunato dovuta proprio all’incauta manipolazione  di quelle cassette contenenti armi da fuoco. L’amore per il calcio, però,  continuò tanto da incoraggiare un gruppo di appassionati di questo sport, tra i quali si distinguevano i fratelli Giovanni ed Antonio Toriello, immigrati da località vicina,  a formalizzare al comm. Domenico Parisi la richiesta di poter utilizzare un terreno di sua proprietà, collocato al centro del paese,  per la realizzazione del campo sportivo. Un equivoco linguistico tra i termini ‘stadio’ e ‘stasio’ non consentì l’intesa. Benedetto Giocondo, impareggiabile tifoso granata, grazie alla sua verve, valorizzò l’episodio per sostenere al meglio l’esigenza improcrastinabile del campo sportivo. E’ passato un po’ di anni ma, finalmente, Bellizzi saluta ora l’inaugurazione del suo grazioso, funzionale, piccolo stadio. Di certo si riascolterà l’incoraggiante voce del più rappresentativo esponente della numerosa famiglia Giocondo.

 

 

 

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