LA PROCESSIONE A SALERNO DEL PATRONO SAN MATTEO: IL RISCHIO DELLA SPETTACOLARIZZAZIONE

 

Salerno, 21 Settembre 2012 = Festività di San Matteo – Patrono della Città

San Matteo e i cameraman

Don Nello Senatore, sacerdote dall’ intelligenza vivace, ottimo comunicatore e responsabile dello speciale ufficio per i rapporti con la stampa dell’Arcidiocesi di Salerno – Campagna- Acerno, ha sollecitato i cameraman e i fotografi, interessati a riprendere contesti significativi e particolari originali riguardanti l’odierna celebrazione religiosa della festività di San Matteo, a trasmettere via e- mail richiesta di accredito al fine di favorire al meglio il loro lavoro.

Per quanto riguarda il solenne Pontificale, presieduto dall’Arcivescovo mons. Moretti e in programma oggi alle 10.30 in cattedrale, credo che la precauzione manifestata dall’amico don Nello, anche se comprensibile per la solennità dell’evento, risulterà di certo superflua. Per i bravi professionisti dell’immagine, infatti, la cultura del rispetto nei riguardi di quanto si identifica con la sacralità della messa solenne in onore del Patrono della Città è ben salda.

Situazioni problematiche, invece, possono presentarsi durante la processione dei venerati simulacri di San Matteo, San Giuseppe, San Gregorio VII e dei Santi Martiri Salernitani il cui avvio è programmato per le ore 18 dall’atrio del duomo. Con tutta la devozione che pure è avvertita nei riguardi di San Matteo ( negli anni venti le Ferrovie dello Stato organizzavano per l’occasione un treno speciale che, partendo da Sapri, raccoglieva i fedeli provenienti dall’intera costa cilentana per omaggiare il Patrono ) la processione, purtroppo, ha assunto anche un carattere di spettacolarità dall’avvento a primo cittadino di Salerno dell’onorevole De Luca.

In precedenza, se si esclude la stagione del sindaco Menna, che pur raccoglieva misurati consensi dai fedeli schierati lungo le vie attraversate dalla statua del Santo, per il resto la presenza del rappresentante dell’amministrazione comunale si incastonava in un contesto sufficientemente normale. Anzi il compianto sindaco Giordano, in coerenza coi personali convincimenti in campo religioso, rinunciò con garbo alla partecipazione personale al rito sacro. Così in quel periodo più di una volta fu l’amico preside Scarsi, repubblicano storico, ad esprimere al santo protettore la fedeltà della cittadinanza rappresentata.

De Luca, invece, dotato di innegabile intuito politico, non si è mostrato indifferente all’evento e, percependosi come delegato terreno alla protezione della Città, ha fatto sì che l’intero mese di settembre costituisse la fase più opportuna dell’anno solare per dar vita all’inaugurazione di opere pubbliche e di eventi straordinari.

Così la sua presenza alla processione, spiace da cattolico dover sottolineare il particolare, si è imposta come evento nell’evento. La posizione da lui assunta all’interno del corteo, l’identità delle persone che circondano la sua sagoma fisica, l’entità e la maggiore o minore vistosità dei gesti di saluto ai cittadini disposti sui balconi e alle finestre degli stabili  o situati al di là delle transenne hanno assunto col tempo la funzione di indicatori significativi dell’indice di consenso. In passato qualche buontempone ha dato vita ad una sorta di applausometro, un congegno artigianale che avrebbe dovuto misurare l’entità degli applausi ricevuti dal sindaco.

Ovviamente scene e situazioni di questo tipo hanno  trovato sempre cameraman e fotografi pronti a fermarne le immagini. Il fenomeno in alcuni casi ha alimentato anche qualche amarezza nei credenti autentici che hanno constatato una maggiore attenzione da parte degli spettatori nei riguardi del primo cittadino a differenza del contenuto entusiasmo espresso verso il proprio Presule.

Coloro che giungono in città anche dai centri della provincia avranno modo di rilevare situazioni e dinamiche di questo tipo. E’ stato scritto già che l’umore di De Luca in questo settembre non è dei migliori. Non pochi ostacoli si sono frapposti nel rito quotidiano delle inaugurazioni. L’amarezza più sofferta dal punto di vista personale e politico De Luca l’ha vissuta e la vive con piazza della Libertà, con la ‘ sua ‘ arena ove di qui a cento anni riposeranno le sue ceneri. Ora essa è anche oggetto delle rilevazioni da parte dei tecnici incaricati dalla magistratura inquirente.

A criticare l’opera  ci si mette in questi giorni pure qualche esponente dello stesso partito democratico. In più si svolgono incontri importanti in città, organizzati da esponenti sempre del suo partito, con la presenza dei sindaci di Napoli de Magistris e di Bari Emiliano, e non ci si degna nemmeno di formalizzargli l’invito.

Si aggiunge anche il poco amato da lui Alfredo D’Attorre che già nel 2004, da segretario provinciale dei DS di Salerno, tuonò contro il personalismo del compagno sindaco.

Egli,  pur continuando a fare tuttora il ricercatore di filosofia del diritto presso l’Università degli Studi di Salerno, si prende il lusso di far tenere a fine settembre a Lamezia Terme in Calabria,  dove per atto fiduciario di Bersani è commissario regionale del PD,  gli stati generali del partito, sottraendo di fatto l’iniziativa a Salerno e a De Luca.

E’ opportuno, pertanto, che don Nello raccomandi a fotografi e cameraman di evitare di riprendere il volto del sindaco quando la sua espressione facciale tenderà molto probabilmente al turbamento o, peggio, all’arrabbiatura.

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