Archivio per novembre, 2014

PIU’ FACILE PER UN CANTANTE RAPP ENTRARE NELLA LISTA DEGLI AUTORI CHE SCRIVONO PER MONDADORI

30 novembre 2014

Salerno, 30 Novembre 2014

Ambrogio IETTO

Rocco Hunt e la scuola

Gabriele Bojano, con la sua consolidata attitudine a cogliere con immediatezza il senso delle cose, l’altro giorno ha informato i lettori del ‘ Corriere del Mezzogiorno ‘ di un evento che interessa, in modo particolare, noi salernitani: anche il nostro concittadino Rocco Pagliarulo, nato e vissuto nel quartiere della ‘Ciampa di cavallo’ ed ora star affermata nel mondo della canzone rap col nome d’arte di Rocco Hunt, ha scritto il suo bravo libro in tandem col giornalista Federico Vacalebre, critico musicale de ‘ Il Mattino’.
Di certo, con tutto il rispetto che si deve all’estro creativo e all’originale prosa dell’affermato Diego De Silva, anche questo canale espressivo del ragazzo di Pastena avrà uno straordinario successo.
Marina Berlusconi, la più vivace dei figli del Cavaliere, presidente della Mondadori e di Fininvest e componente ascoltata del Consiglio di Amministrazione di Mediaset, si avvale del consiglio di dirigenti e di collaboratori di provato intuito mercantile.
Se è stato dato l’imprimatur editoriale al testo del duo Pagliaruolo – Vacalebre vuol dire che il ricavato in termini di vendita raggiungerà cifre considerevoli.
Il libro, tenendo conto degli annunci, raccoglie l’autobiografia del nostro concittadino e la breve ma coinvolgente storia della sua fulminea ascesa nel firmamento di questo specifico campo canoro – musicale che, affermatosi nella seconda metà degli anni settanta nelle comunità afroamericana e ispanoamericana di New York, ora ha anche in Italia milioni di giovani appassionati.
Dal libro si apprende che il nostro Rocco ha frequentato il triennio della scuola secondaria del primo ciclo di istruzione , ex media, presso la scuola ‘ Quasimodo’ del quartiere che il grande architetto e politico Bruno Zevi disegnò a forma della zampa di un cavallo.
Si coglie un riferimento che non può non interessare quanti, come chi scrive, hanno la testa fresca e sono così sciocchi da interessarsi ancora di problemi di natura pedagogico – didattica.
Hunt racconta che, al termine del ciclo che allora concludeva il percorso della scuola dell’obbligo, egli non fu ammesso a partecipare al viaggio d’istruzione, comunemente definito ‘ gita scolastica ‘, da effettuare a Firenze.
La motivazione ? Secondo il rapper egli aveva ottenuto, in sede di valutazione finale, il giudizio di ‘insufficiente’ in condotta e, quindi, non meritò, a giudizio del consiglio di classe dei docenti, di entrare a far parte della vivace comitiva che parti per il capoluogo toscano.
L’imbarazzo e il non celato dispiacere confessati in sede di redazione del libro quale messaggio pedagogico possono lasciare alle migliaia di suoi ammiratori ?
Semplicemente quello di un’altra occasione perduta! Hunt nel suo primo, applaudito successo di “ Nu juorno buono “, nel merito del problema posto già si confessa: “ ‘Mparat’a piccolin’ca nu suonn ‘se realizz’“, cioè educato da piccolo a credere che un sogno comunque si concretizza nel corso della propria esistenza. A lui è andata bene, anzi ottimamente, ma in che misura la sua storia, riletta e rivissuta dai ragazzi della ‘Ciampa’, che frequentano le scuole ‘Don Milani’, Monterisi e ‘Quasimodo’ di Salerno, non potrà sollecitarli ad imitare colui che, a detta sua, “amava il bordello e voleva sempre sentirsi al centro della situazione ?”.

A MARGINE DELLA TRAGEDIA VERIFICATASI AL CAMPUS DELL’UNIVERSITA’ DI SALERNO

26 novembre 2014

Salerno, 26 Novembre 2014

Ambrogio IETTO

Per Francesca Bilotti

Ieri 25 novembre è stata celebrata in tutto il mondo la quindicesima ‘ Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne’ voluta nel 1999 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. Ed ieri pomeriggio, nella chiesa dell’Annunziata a Giffoni Valle Piana, suo paese natale, si sono svolti i funerali di Francesca Bilotti violentata inconsapevolmente dalle ruote di un bus della Sita al Terminal del Campus della nostra Università.
Con lei risulta violentata anche la psiche del non più giovane conducente del pullman che, a pochi mesi dal raggiungimento della pensione, è lacerato da inenarrabili tensioni derivanti dalla vicenda più tragica della sua vita di lavoratore onesto e responsabile.
Tutti abbiamo appreso che Francesca, studentessa in Lingue e Culture Straniere, stava raggiungendo l’aula dove avrebbe partecipato, come ogni lunedì, alla lezione di una disciplina inserita nel suo piano di studio e la cui frequenza veniva considerata da lei preziosa per l’acquisizione di competenze considerate essenziali per aprirsi ad altre identità culturali e a nuovi codici linguistici.
Il non voluto sacrificio della sua giovane vita ha richiamato alla mente di chi scrive storie quotidiane di settant’anni fa, quando al centro dell’attuale piazza Europa di Bellizzi, snodo stradale da cui si dipartono tuttora le vie che conducono verso Picciola e Spineta, avveniva lo smistamento di centinaia di donne- operaie che avrebbero animato nel corso della giornata i campi delle contrade rurali di Corvinia, Rapaciceri, Fabbrica Nuova, Olmo, Valsecchi, Serroni.
Uno dei personaggi, comunemente denominati all’epoca ‘ caporali’ , identificabile col medesimo cognome della povera Francesca, molto diffuso nel giffonese e nei Picentini, lasciava scendere dal suo camion un numero di donne corrispondente alla richiesta avanzata dal conduttore o dall’affittuario della masseria. Sarebbero rimaste a seminare o a raccogliere, dall’alba al tramonto, pomodori oppure foglie di tabacco, materie prime per gli opifici della Piana del Sele le cui attività si distinguevano proprio per la trasformazione dei prodotti ricavati dalla pratica agricola.
Molto spesso l’uomo caposquadra – sorvegliante interveniva con modi quasi sempre poco urbani a sollecitarle ad un impegno più solerte e redditizio per il padrone.
Si trattava di una violenza silente, ma logorante e non priva di umiliazione.
Francesca Bilotti aveva scelto, con la serietà del suo quotidiano impegno di studio, di avvicinarsi ad altre culture e ad altri linguaggi per ampliare l’orizzonte del suo sapere e, tenendo anche conto del suo personale coinvolgimento nelle attività collaterali del Giffoni Film Festival, fare della tutela della dignità della donna di ogni contrada e di ogni Paese, la sua scelta di vita.
Non aveva fatto i conti con le ruote assassine di un bus.

SEMBRA CHE I PIANI DEL SINDACO DI SALERNO DE LUCA STIANO SALTANDO TUTTI

23 novembre 2014

Salerno, domenica 23 novembre 2014

Ambrogio IETTO

CANDIDATURA QUAGLIARIELLO. FANTAPOLITICA ?

Fa una certa tenerezza l’invito partecipato alla stampa da parte dell’ufficio elettorale del sindaco De Luca. Nel cartoncino si legge testualmente: “ Lunedì 24 novembre ore 17.30 = Hotel Excelsior – Napoli, via Partenope,48. Vincenzo De Luca annuncerà ufficialmente la propria volontà di competere alle prossime Primarie per la regione Campania del Partito democratico. La presenza della stampa è particolarmente gradita “.
Perché addirittura tenerezza ?
Possibile che una persona navigata come De Luca, dallo sguardo severo e non di rado anche arrogante, possa alimentare un sentimento di dolcezza e di affetto, associato quasi a commozione ?
Sì tenerezza, perché al sindaco di Salerno, che non ha mai nascosto il suo caparbio interesse a ritentare l’avventura elettorale per conquistare finalmente la leadership istituzionale della Campania, il partito democratico sta facendo del tutto per bloccargli la possibilità di mettersi in gioco, partecipando prima alle primarie, metodo obbligato fatto proprio in Italia dal partito democratico, e, quindi, affrontando il presidente uscente Caldoro.
Mancano, infatti, notizie sicure proprio sull’indizione di questa prova preselettiva. Si fa riferimento ad un molto probabile rinvio di questa competizione. Diverse sono le motivazioni che tendono a giustificare il ritardo; ora si richiamano le velleità del partito socialista di mettere in gioco anche un proprio candidato ora si prendono nel dovuto esame le richieste mirate di Sel tendenti a salvaguardare lo spirito primario della discesa in campo di una vera e propria coalizione di sinistra.
Certo è che De Luca ha chiara consapevolezza di trovarsi dinanzi ad un’orchestrata manfrina finalizzata a tirar fuori dalla competizione sia lui sia l’europarlamentare Cozzolino.
Per arrivare a quale soluzione ? Cedere la candidatura al Nuovo Centrodestra che si impegnerebbe in campo nazionale a sostenere le candidature targate partito democratico. Si tratterebbe, in sostanza, di un patto Renzi – Alfano orientato, ovviamente, anche a consolidare l’alleanza e l’azione del governo.
Sottovoce si fa avanti anche il nome del candidato che, almeno in Campania, dovrebbe essere di marca centrista. Insistentemente si sente pronunciare, anche da qualificati esponenti del partito democratico salernitano, il nome del designato.
Così ci si orienterebbe verso Gaetano Quagliariello che, oltre ad essere stato senatore prima di Forza Italia e, quindi, del Partito della Libertà, ha ricoperto la carica di ministro per le riforme costituzionali nel Governo Letta. Il suo nome non è indicato a caso. Egli è una delle menti più acute della giovane aggregazione politica. Proviene dal Partito Radicale di cui è stato segretario cittadino a Bari e vice – segretario nazionale. Molto attivo nelle campagne referendarie sull’aborto, sull’energia nucleare e sulla caccia; particolarmente determinato in queste sue battaglie ideali tanto da essere arrestato, insieme a Francesco Rutelli, mentre all’isola sarda de La Maddalena conducevano insieme una marcia antinuclearista contro la base militare americana.
Quagliariello, però, è anche un autorevole intellettuale in quanto ordinario di Storia dei partiti politici presso l’Università Luiss di Roma. Tra le sue opere particolare considerazione merita una consistente elaborazione ( ben 884 pagine- il Mulino Editore ) su “ De Gaulle e il gollismo “.
Egli giudica il suo percorso politico – culturale ‘ tutto interno al liberalismo ‘. E, infatti, radici liberali hanno i suoi antenati, a cominciare dal nonno di cui porta il nome, notissimo chimico fisiologo nato a Salerno nel 1883. Suo padre Ernesto fu rettore presso l’Università di Bari e presidente del Centro Nazionale delle Ricerche per ben otto anni, dal 1976 al 1984.
L’attuale Gaetano è nato a Napoli nel 1960. Quindi la sua eventuale candidatura è anche di origine DOC, legittimata a mettersi in gara nella terra d’origine.
Ovviamente in questa operazione, oggi da molti inserita nell’area della fantapolitica, si darebbe primato proprio alla politica: il Centrodestra di questa candidatura resterebbe soddisfatto e non avanzerebbe altre richieste allo schieramento di Renzi, garantendo fedeltà al governo e sostegno leale in tutte le vicende elettorali programmate nella penisola.
L’auspicata vittoria in Campania, nello sconfiggere Caldoro, mortificherebbe Berlusconi e Fratelli d’Italia e consoliderebbe ulteriormente la posizione del giovane partito all’interno del Governo Renzi. Mica poco. Rimarrebbe il tradimento deliberatamente compiuto da Renzi e compagni nei riguardi di De Luca le cui reazioni, in questo caso, sarebbero davvero imprevedibili.
Egli sta mostrando stranamente tanta pazienza e non poca umiltà. Lunedì si reca addirittura a parlare a Napoli per invocare l’indizione e lo svolgimento delle primarie.
Chissà che, nonostante le riconosciute avversità interne, si butti egualmente nella mischia per rompere le scatole al partito democratico e rendere un favore all’antico nemico Caldoro.

25^ GIORNATA DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA

21 novembre 2014

Salerno, 21 Novembre 2014

Ambrogio IETTO

BAMBINI ED ADOLESCENTI RICERCANO GENITORI
SIGNIFICATIVI, CAPACI DI PORSI QUALI INTERLOCUTORI PREFERITI

Ieri 20 novembre in 190 Stati del pianeta, tutti aderenti all’ONU e, quindi, anche in Italia, è stata celebrata la “ Giornata dell’infanzia e dell’adolescenza “ i cui diritti furono ufficialmente proclamati e sanciti nel lontano 1989 dalla speciale Convenzione approvata dalle Nazioni Uniti.
Nella nostra città e nei centri più importanti della provincia diverse sono state le iniziative organizzate, in prevalenza, da associazioni di volontariato e da gruppi professionali di docenti impegnati nella quotidianità a contatto con bambini e con adolescenti.
Per questa ricorrenza non sembra superfluo offrire all’attenzione dei lettori qualche riflessione che enuclei alcune considerazioni riguardanti esigenze e diritti profondamente avvertiti da queste due fasce deboli del processo evolutivo della persona umana.
Sono bisogni comuni che riguardano la quotidianità e che emergono soprattutto nelle società avanzate tra le quali viene annoverata anche l’Italia. Come si sa lo stadio dell’infanzia raccoglie, pur nelle sue articolazioni interne, il periodo che va dalla nascita ai sei anni. E’ questa una stagione delicatissima della vita.
Gli ultimi dati dell’Istituto Nazionale di Statistica rilevano un calo consistente delle nascite e un aumento considerevole del numero degli anziani. Il contenimento demografico è fenomeno conseguente ad una serie di problemi: gravità della situazione economica, alto tasso di disoccupazione giovanile, mancati piani governativi per l’edilizia popolare, carenza di asili nido, superamento della struttura familiare di un tempo e fragilità nei rapporti di coppia, ricorrenti patologie che non concedono ad uno dei due partner il dono della fecondità, in alcuni casi anche l’indisponibilità, da parte della coppia, ad accettare la sicura pratica delle rinunce e dei sacrifici.
L’arrivo di un bambino, pertanto, s’identifica giustamente con un evento ricco di emozioni e di attese per il suo futuro. La presenza di nonni ancora autonomi ed attivi consente di affrontare le inevitabili difficoltà di questa fase. In questi casi è bene che gli anziani si adeguino pedissequamente alle indicazioni suggerite dai genitori e, in particolare, dalla madre del piccolo in materia di alimentazione, di igiene, di ambientazione. Una rottura dei rapporti all’interno della coppia, ipotesi oggi sempre più frequente, impone il massimo sforzo da parte dei due partner per ricercare linee di indirizzo convergenti verso la possibile condizione di serenità auspicabile per il piccolo che, purtroppo, sempre più si trasforma in strumento di trattativa e di liti per i due genitori.
Le istituzioni pubbliche sono chiamate sempre più ad intervenire a favore dell’infanzia con una ben programmata serie di interventi: asili nidi, educatrici a livello condominiale, servizi sanitari, spazi pubblici, aree verdi, campi gioco attrezzati in rapporto alle diverse fasce d’età.
I bisogni degli adolescenti sono i medesimi per quanto riguarda la qualità dei rapporti coi genitori e con le altre figure adulte con le quali essi entrano frequentemente a contatto. Il superamento della crisi d’identità, propria di questo stadio del percorso evolutivo, presuppone un’intesa molto forte tra i genitori, i docenti e i responsabili di altre agenzie formative che eventualmente entrano in gioco ( adulti impegnati nel volontariato giovanile, oratori parrocchiali, scuole di calcio e di danze, referenti di associazioni sportive e ludico – ricreative frequentate dai ragazzi ).
Il richiesto patto di corresponsabilità educativa va discusso e responsabilmente sottoscritto dalle diverse componenti chiamate in causa. E’ questa la stagione dei primi amori, della fioritura delle prime nette manifestazioni riguardanti l’identità sessuale delle ragazze e dei ragazzi, delle primarie forme di aggregazione giovanile che si ricompongono in modo compatto il sabato e la domenica sera.
E’ un periodo in cui tutto il tempo donato dai genitori ai figli è guadagnato, consente di rafforzare la qualità delle relazioni e di accreditarsi quali interlocutori significativi e preferiti.

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