Archivio per maggio, 2014

VILLAMMARE DI VIBONATI ( SALERNO ), LA SPLENDIDA SPIAGGIA DEL GOLFO DI POLICASTRO PREMIATA ANCHE QUEST’ANNO CON LA BANDIERA BLU DI LEGAMBIENTE, OSPITA, COME NEGLI ANNI PRECEDENTI, L’OTTAVA EDIZIONE DEL PREMIO LETTERARIO ” TORRE PETROSA “

29 maggio 2014

 

Ritorna per l’ottavo anno consecutivo il Premio Letterario “ Torre Petrosa “ voluto dall’Amministrazione Comunale di Vibonati  ( Salerno )  che conferma un’attenzione particolare per la suggestiva sua frazione di VILLAMMARE, ‘ Bandiera Blu ‘ anche per il 2014, ove di fatto si svolgono le varie fasi della manifestazione la cui fortuna  è dovuta prevalentemente alla procedura seguita per la scelta del libro vincitore.

Qui di seguito il testo ufficiale del bando.

 

Comune di

 VIBONATI  ( Salerno )

Concorso Nazionale Letterario = Genere Narrativa

Premio  Torre Petrosa 2014

Ottava  Edizione

 

 

B A N D O

 

1.       Finalità del concorso

 

Il Premio “ Torre Petrosa “, inserito in uno specifico progetto di promozione turistico – culturale, tende a dare alla suggestiva località di VILLAMMARE, frazione di questo Comune, una connotazione ulteriore che aggiunga, alle naturali potenzialità all’accoglienza e al soggiorno gradevoli, anche l’opportunità di un arricchimento culturale degli ospiti e dei residenti durante il periodo estivo.

Contestualmente l’iniziativa mira a valorizzare l’operosa realtà editoriale dell’intero territorio nazionale e la fertile creatività descrittiva di autori meno noti nel panorama letterario italiano ma dignitosamente impegnati, in particolare, nella produzione letteraria di genere narrativo ( romanzo, novella, racconto, storie reali o fantastiche ).

2.       Modalità di partecipazione

 

Il Comune di Vibonati provvede ad inviare, mediante posta elettronica, alle Case Editrici inserite nel Catalogo degli Editori Italiani 2011 ( Editrice Bibliografica ) ed orientate alla pubblicazione di opere del genere ‘ Narrativa ‘, lettera di invito per la partecipazione al concorso, concedendo la possibilità di concorrere al premio con un massimo di due diverse opere di narrativa pubblicate nel corso del  dell’intero anno 2013 e del periodo 1 gennaio / 31 maggio 2014. Ogni opera, scelta dalla singola Casa Editrice, va spedita in tre copie in tempo utile per far pervenire il plico entro e non oltre lunedì 30 giugno  2014, al seguente indirizzo:

Direzione Istituto Comprensivo ‘ Santa Croce ‘ – Via Kennedy  = 84073 = SAPRI ( Salerno ).

 

3.       Modalità di selezione

 

La Commissione tecnica,  nominata dal sindaco di Vibonati e costituita da Ambrogio Ietto, coordinatore, Vincenzo Abramo, Antonietta Cantillo, Barbara D’Alto, Lorenzo Latella, Biagino Limongi, Raffaela Luciano, procederà all’esame comparativo dei libri partecipanti al Concorso, scegliendo le tre opere che, a giudizio insindacabile, sono valutate significative per efficacia narrativa ed originalità del contenuto.

Il Comune di Vibonati provvede ad acquistare, presso le Case Editrici che hanno pubblicato i tre libri selezionati, n. 50 copie  per ognuna delle opere.

I libri selezionati dalla Commissione verranno dati in lettura a cittadini residenti nei comuni del Golfo di Policastro o temporaneamente presenti in zona per motivi turistici, individuati con criteri oggettivamente  corretti  tra  donne  ed  uomini appartenenti a diverse fasce d’età, professioni ed

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               attività mercantili.  Della  stessa  giuria  popolare  fanno  parte alcuni studenti frequentanti le classi

               terminali  di  istituti  secondari  di   secondo   grado   del   territorio   indicati  dalle  stesse istituzioni

               scolastiche.

La consegna dei tre libri selezionati dalla Commissione tecnica ai lettori – elettori inseriti nella lista dei componenti della giuria popolare, è prevista per le ore 18.30 di lunedì 4 agosto 2014 in VILLAMMARE di Vibonati nella piazza Maria Santissima di Portosalvo.

               La presentazione  dei  tre  testi  avverrà  in una pubblica manifestazione programmata per la sera di

               sabato   23   agosto    2014, alle    ore   21.30,  a   Villammare   di   Vibonati   mentre    la cerimonia

               finale,  comprensiva   della   votazione   segreta da   parte   della   giuria     popolare     dei   lettori / 

               elettori   per    la   scelta     del    libro    vincitore     del   Premio  e    la   relativa    proclamazione,    si

               svolgerà    nell’ambito   di   una   specifica   iniziativa culturale – alle   ore 21.30  di   domenica  24

               agosto 2014 nella piazza Maria Santissima  di Portosalvo di Villammare, alla presenza  degli autori

               dei tre libri finalisti.

 Nel corso della  stessa manifestazione, su indicazione della Commissione tecnica,  sarà premiata, con   una speciale  riproduzione  della  Torre Petrosa,  una  personalità  del mondo accademico, giornalistico o scolastico, distintasi per la particolare opera di promozione culturale svolta nell’ambito del territorio campano.

4.       Premi

 

Al vincitore assoluto del Premio Letterario verrà consegnato un assegno di euro 500,00 e un’originale raffigurazione scultorea della ‘ Torre Petrosa ‘. Gli autori dei libri secondo e terzo classificati riceveranno la medesima raffigurazione scultorea della ‘ Torre Petrosa ‘.

               

5.       Rappresentanza

 

Al fine di rendere più agili e veloci le procedure concorsuali il prof. Ambrogio Ietto, coordinatore della Commissione tecnica del premio ‘ Torre Petrosa ‘, è delegato a diffondere il relativo bando tra le Case Editrici potenzialmente interessate, utilizzando il corrispondente indirizzo di posta elettronica riportato nel catalogo degli editori italiani.

Copia del presente bando è pubblicato sul sito ufficiale del Comune di Vibonati (www.comune.vibonati.sa.it ), sul sito www.ambrogioietto. com ed è consultabile e scaricabile sulla pagina di FACEBOOK torre petrosa premio letterario.

Vibonati 30 Maggio 2014

                                                                                                                                       Il Sindaco

                                                                                                      = dr. Massimo Marcheggiani =

Libri vincitori del ‘Premio Torre Petrosa’

Anno 2007  = Barbara D’Alto = “ Dal fronte Psiche “ = Edizioni Intra Moenia – Napoli

Anno 2008  = Giulia Alberico = “ I libri sono timidi “ = Edizioni Filema – Napoli

Anno 2009  = Antonio Cirillo =  A Napoli non c’è legge “ = Edizioni Cuzzolin – Napoli

Anno 2010  = Gianfranco Pecchinenda = “L’ombra più lunga “ = Edizioni Colonnese = Napoli

Anno 2011  = Paolo Arcuri = “ Sandali di ortica “= Ursini Edizioni – Catanzaro

Anno 2012  = Francesco D’Angelo = “ La luna di sopra “= Grauseditore = Napoli

Anno 2013  = Rocco Papa = “ I giorni del male “ = Circorivoltaedizioni – Villafranca in Lunigiana ( Massa Carrara )

 

 

 

 

 

 

 

MOLTI SPAREGGI IN CALENDARIO PER DOMENICA OTTO GIUGNO. TRA I CENTRI PIU’ POPOLOSI VINCE ANCORA GIOVANNI ROMANO A MERCATO SAN SEVERINO

28 maggio 2014

 

Salerno, 28 Maggio 2014

 

Ambrogio Ietto

 

ELEZIONI DI CASA NOSTRA

Chi, come me, si dispone in modo ricorrente ad esprimere libere considerazioni sugli eventi e sui personaggi pubblici di casa nostra non può defilarsi dal partecipare qualche sua opinabile, essenziale valutazione sugli esiti elettorali di domenica scorsa.

Ovviamente si dà per scontato quanto è stato detto e scritto in senso generale  sulle elezioni di domenica  da commentatori più o meno illustri e referenziati: dall’effetto – valanga prodotto dall’indomito Renzi al contenimento dell’avanzata dell’armata grillina e al mesto, patetico  ridimensionamento di Forza Italia.

Una riflessione piuttosto epidermica va pure espressa sulle Europee di casa nostra.

Anna Petrone, salernitana doc, nonostante gli oltre 36.000 voti conquistati nell’intero territorio provinciale, continuerà ad assicurare la sua presenza nel consiglio regionale della Campania. E’ convinzione diffusa che ella non ha fruito o, meglio, non avrebbe potuto fruire di un determinante sostegno, presso l’elettorato democratico delle altre regioni, da parte di De Luca, Bonavitacola e Iannuzzi.

Soprattutto il primo dei tre era nelle condizioni di costruire una rete significativamente mirata all’obiettivo. Ha preferito rinunciarvi, condizionato dalla prioritaria preoccupazione di raggiungere comunque Palazzo Santa Lucia nelle prossime elezioni regionali. Le circa 11.000 preferenze guadagnate in terra salernitana dagli eletti partenopei Cozzolino e Caputo rendono meno fantasiosa questa ipotesi.

Nostalgico l’addio di Clemente Mastella alla vita politica attiva nonostante gli oltre 60.000 voti ottenuti nella lista di Forza Italia. Alimenta malinconia anche la ritirata di Peppino Gargani  nella lista del Nuovo Centrodestra.

Una considerazione particolare meritano in questa aggregazione  gli ottimi risultati in provincia di Salerno di Pasquale D’Acunzi (7.662 voti ) e di Dino Brusco (6.021 ).Entrambi, come lo stesso Gargani, hanno contribuito al successo di Lorenzo Cesi in quota UDC. Credo che la  loro performance rappresenti un test indicativo: la caparbietà di D’Acunzi si riproporrà con maggiore vigore e possibilità di successo alle future elezioni regionali mentre dietro Dino Brusco  c’è il fratello Franco, il collaudato volpone di Vibonati, il quale, come amici e conoscenti ben sanno, senza impegno politico-elettorale non può vivere.

Eccellente il risultato di Antonio Iannone ( 21.949 preferenze solo a Salerno e provincia ) ma, come è noto, la lista dei Fratelli d’Italia non ha superato la prevista soglia del 4%.

Uno sguardo, anch’esso fugace, sulle consultazioni comunali consente di cogliere la conferma del voto moderato a Sarno la cui comunità si riporta dietro ancora il retaggio antico di Michelangelo Capua.  Tra Crescenzo, Franco Annunziata e Odierna, Forza Italia, Nuovocentrodestra e Fratelli d’Italia raggiungono quasi il 51%. Crescenzo sarà aiutato dall’elettorato dei due ex amici nel corso del ballottaggio contro Canfora del PD ( 32,60 ) ?

Anche Pagani vede allo spareggio Bottone ( 30,39% ) e D’Onofrio (26,96% ) che, ufficialmente, sono targati rispettivamente Forza Italia  e Fratelli d’Italia. Fuori ma pienamente dentro il gioco di domenica 8 giugno ci  sono due navigati politici: Antonio Donato ( 18,84%) con un’aggregazione civica di sinistra e Angelo Grillo (16.05 % ) con PD e PSI. Entrambi molto scaltri saranno particolarmente attenti nel condurre con destrezza le trattative. Ovviamente sempre che i rispettivi elettori seguano pedissequamente gli ordini di scuderia! Anche a Nocera Superiore si giocherà il derby per l’assegnazione della poltrona di sindaco. Giovanni Maria Cuofano, giovane figlio d’arte di un abile regista come il papà Pasquale, è il primo votato col 38,11%;  l’avversario è Bartolomeo Pagano del PD e Sel (19.83 % ). Degli altri tre candidati votati due di essi si sono presentati con Forza Italia e UDC ( 12,58% ) e con Fratelli d’Italia (17,76% ). Il sostegno a Pagano implica un’intesa a tre; certamente più difficile da raggiungersi.   Altro spareggio a Baronissi tra Moscatiello (35,84% ) e Gianfranco Valiante ( 33,73 % ). Arbitro della partita sarà soprattutto Esposito ( 19.27% ). Improponibile un pronostico.

Scontato il lusinghiero, quarto successo di Giovanni Romano a Mercato San Severino.

Una riflessione particolare  sui risultati di Bellizzi. Consistente ed inequivocabile  la vittoria di Mimmo Volpe, personaggio nato col Dna della politica, abile stratega nella conduzione delle campagne elettorali, molto attento a non commettere gli errori delle precedenti elezioni che, sia pure per pochi voti, sancirono la vittoria dell’uscente Pino Salvioli. La campagna elettorale è stata condotta alla ricerca del singolo voto con notevole spreco di risorse finanziarie assolutamente ingiustificate per la conquista di un semplice seggio in consiglio comunale.

Agli eletti in tutte le amministrazioni del territorio provinciale l’augurio ad impegnarsi davvero nell’interesse delle comunità amministrate.

L’ATTESO ‘INCONTRO’ SETTIMANALE CON DON GIULIO CIRIGNANO

25 maggio 2014

Don Giulio CIRIGNANO,  amico autorevole di una stagione felice della nostra esistenza, ci regala anche oggi, ultima domenica di maggio, una preziosa riflessione centrata sulla ‘ coscienza del rispetto per l’altro’,  sulla ‘voglia dell’incontro sereno ’, sullo ‘ splendore dell’originaria vocazione all’amicizia’.  

UNA DOMENICA DI MAGGIO

di don Giulio CIRIGNANO – biblista

 

Domenica 18 maggio, dopo la celebrazione della Santa Messa, sono tornato a casa ed ho acceso la TV. Un canale privato trasmetteva diversi spezzoni dell’attività recente di Papa Francesco.

Il primo era dedicato all’incontro recente col mondo della scuola nel quale il Papa ha messo in risalto la funzione e l’importanza dell’esperienza scolastica: “ incontriamo la realtà”, “ imparare ad imparare”, “ le tre lingue che nella scuola occorre apprendere: quella della mente per pensare, quella del cuore per amare, quella delle mani per agire. Tre lingue in continua e feconda interazione tra loro, ha continuato, commentando. Parole semplici ma con forte valenza educativa, non solo in se stesse ma anche per come venivano pronunciate. Pacatamente, serenamente.

Il secondo ‘pezzo’ di attività del Papa era relativo all’ordinazione sacerdotale di alcuni giovani. Mi ha molto colpito l’invito che ha loro rivolto di entrare nel ministero sacerdotale passando attraverso le piaghe di Gesù. Soprattutto per apprendere la misericordia. L’invito alla  misericordia  è stato insistente e reso pressante da un’espressione che, peraltro, Papa Francesco usa spesso: “ Per favore “.

Per favore siate misericordiosi. Il ministero sacerdotale, aggiungo io, è il ministero della misericordia, senza temere minimamente la facile strumentalizzazione di questa straordinaria lezione in chiave di lassismo. No, la misericordia non favorisce in alcun modo il relativismo morale.

La misericordia cambia il cuore e rende più forti, più capaci di coerenza.

Infine, la rassegna dell’attività del Pontefice si è posata sull’imminente viaggio, anzi pellegrinaggio, come lui stesso lo ha definito, in Terra Santa. Tre parole per riassumere, al riguardo, l’intento di Papa Francesco: discussione, dialogo, preghiera. Cercare insieme, dialogare, affidare alla forza dello Spirito percorsi che l’uomo da solo non potrebbe compiere.

Perché ho voluto ricordare questi frammenti ‘ normali’ di vita e di azione del Papa ?

Per una ragione soprattutto. Per segnalare l’enorme distanza tra l’azione diseducativa che spesso la TV ha promosso e quella costruttiva che, invece, può svolgere. Mentre ascoltavo Papa Francesco prendeva corpo nella mia mente, per contrasto, l’immagine triste  della sciatteria di cui si è resa protagonista, spesso, la TV nonché del livello preoccupante del ciarpame che ha sparso a piene mani, soprattutto in questi ultimi venti-trenta anni attraverso la violenza verbale eretta a sistema, l’insulto gratuito e generalizzato, la delegittimazione del prossimo.

Tutto ciò ha progressivamente sporcato la nostra mente e, come una melma malefica, ha abbassato la coscienza del rispetto per l’altro, la voglia dell’incontro sereno, lo splendore dell’originaria vocazione all’amicizia che ci caratterizza come esseri pensanti.

Dunque, questa volta, la riflessione su Papa Francesco non ha preso le mosse da un suo gesto speciale e sorprendente bensì dal senso di pulizia che il suo ragionare e parlare normale, franco, appassionato, rispettoso ha provocato certamente in chi ha avuto la fortuna di ascoltarlo. Questa è, in fondo, la silenziosa, pacata rivoluzione che lo stile evangelico può innescare.

A questo punto una domanda è inevitabile: hanno mai pensato quanti danno credito a quelle esagitate manifestazioni di livore, pur con legittime ragioni, ma in ogni caso distruttive di tutto e di tutti, all’eventualità di ospitare, anche per una sola settimana, in casa propria certi protagonisti dell’odio e del costante rifiuto della ragione ? Un’intera settimana !

Allora la risposta da dare a questo degrado e a un tale collasso di civiltà è quella e solo quella di rimettere in moto la ragione, di iniziare a fare rifunzionare l’intelligenza per tornare ad intravedere una convivenza più accettabile.

Non è solo questione di educazione ma di buon senso. Usare, cioè, il cervello per tornare a parlarsi guardandosi negli occhi, certamente discutendo e dissentendo se è il caso, ma sempre mossi dalla volontà di costruire.

I portatori professionisti di violenza probabilmente non possono essere cambiati, ma almeno possono essere messi all’angolo da un clima più umano e civile e, forse, possono intravedere un orizzonte più vivibile anche per loro stessi.

Intenzionalmente, in questo discorso, non ho fatto alcun nome. Non volevo che una riflessione etica degenerasse in propaganda. Poi è molto meglio lasciare ad ognuno la felice possibilità di guardarsi intorno per riconoscere ed applaudire i veri costruttori di pace.

L’ULTIMA INVETTIVA DI DE LUCA E’ DIRETTA AI FIRMATARI DELL’APPELLO RIVOLTO A FRANCESCHINI NELLA QUALITA’ DI MINISTRO DEI BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI

25 maggio 2014

 

Salerno, 25 Maggio 2014

 

Ambrogio Ietto

 

Il Crescent e gli intellettuali

E’ da tempo che non mi soffermo con attenzione sulle consuete contumelie che fuoriescono dalla bocca inviperita del nostro sindaco. Più egli s’incattivisce e più lascia emergere, con sofferta  consapevolezza, di trovarsi lungo il viale di un tramonto politico considerato da molti irreversibile.

Rifiuta pregiudizialmente consigli e suggerimenti da parte dei suoi collaboratori più prossimi. Ogni ostacolo  frapposto ai suoi obiettivi è accolto con amaro ed aspro sarcasmo forzosamente manifestato nell’intento di offrire a chi lo segue nelle  periodiche perorazioni la percezione di trovarsi di fronte  il politico sicuro di sé, aggressivo, per molti aspetti spregiudicato, autoreferenziale al massimo, spavaldo, anticonformista, libero da pregiudizi e preconcetti, altezzoso, pronto a raggirare l’ostacolo frapposto e ad andare avanti come un bulldozer.

Pur collocandosi tra gli esponenti storici della sinistra italiana sprizza veleno in particolare nei confronti di questo comparto della politica ufficiale.  Abituato a governare un consiglio comunale ed una giunta municipale composti da generosi yes-man, collocatosi al vertice di una struttura piramidale preposta alla gestione di quanto c’è di importante da gestire entro i confini territoriali di propria competenza, l’onorevole De Luca non può che giudicare un autentico pollaio l’arena politica vivacizzata da parole inutili ed inconcludenti. Le ciarle, ovviamente, appartengono agli altri mentre i suoi interventi sono sobri, equilibrati, sempre risolutori di problemi.

Tra gli ultimi destinatari del suo sarcasmo ci sono i quarantotto firmatari dell’appello rivolto al ministro dei Beni e delle Attività culturali e del turismo Franceschini affinché segua con particolare attenzione l’iter amministrativo conseguente alla pronuncia del Consiglio di Stato al ‘ fine di assicurarne la compiuta ottemperanza e, con essa, il ripristino delle elementari condizioni di tutela dell’importante area vincolata’.

A parte i salernitani Acocella, Cantarella, Cantillo, Caporale, Di Leo, Mele, Sales, tutti sacrificati sull’altare di uno strumentale ridimensionamento culturale, per il resto accademici dell’architettura, storici dell’arte, urbanisti di fama internazionale sono stati relegati nei salotti deputati a banali conversazioni da gossip.

Non sono un intellettuale né un urbanista. Per mia scelta e per non nascosta umiltà non mi dispongo a sottoscrivere documenti ed appelli da affidare ai media per la pubblicazione o da affiggere alle cantonate cittadine.

Ieri mi è capitato di leggere sul ‘ Corriere del Mezzogiorno’ un contributo del novantenne architetto Gerardo Mazziotti che, dopo aver dedicato buona parte dello spazio concessogli ad evidenziare le personali referenze di professionista  di ‘qualificata esperienza’, conclude lo scritto definendo il Crescent ‘ un’opera architettonica di particolare bellezza ‘.

Poiché la bellezza corrisponde alla qualità di ‘ciò che appare o è ritenuto bello ai sensi e all’anima’ mi sento nel diritto, in quanto  semplice, comune abitante di Salerno, per niente appartenente alle “ vestali dell’ambientalismo italico “, di definire il Crescent una struttura mostruosa che non alimenta il mio personale potenziale di creatività, smorza sul nascere ogni tentativo di slancio immaginativo e conduce i miei canali senso –percettivo – pragmatici  verso una logica da business che, per mia fortuna, non mi appartiene.

 

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