Archivio per giugno, 2013

L’ULTIMA PRODUZIONE SCIENTIFICO – PROFESSIONALE DI AMBROGIO IETTO

19 giugno 2013

Salerno, 19 giugno 2013

Gerardo GALIANI

Infanzia da amare

di Ambrogio Ietto

Oggi pomeriggio, presso lo storico Convitto Nazionale ‘ Tasso’ in Largo Abate Conforti, Pasquale Andria, presidente del Tribunale dei minori, Giuseppe Acone, docente emerito di pedagogia generale e Giuseppe Desideri, presidente nazionale dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici, presentano il corposo volume ‘Infanzia da amare’ di Ambrogio Ietto.

Trattasi di un’opera complessa di ben 558 pagine, pubblicata per le Edizioni AIMC ed articolata in 42 capitoli e in una consistente appendice. Prevalenti esigenze di natura didattica hanno imposto la ripartizione in capitoli che richiamano problemi ed argomenti esplicitamente indicati dai programmi d’esame previsti per i concorsi a cattedra per aspiranti docenti di scuola dell’infanzia e primaria.

Nella sostanza, però, il volume presenta una sua profonda unità centrata sulla fertile stagione evolutiva dell’infanzia e sulla qualità delle istituzioni educative ( asili nido, soluzioni organizzative alternative alla famiglia, sezioni primavera, scuola dell’infanzia ) che rappresentano nella società odierna ambienti formativi di straordinaria importanza ai fini della piena valorizzazione della personalità delle bambine e dei bambini.

Lo stato di profonda crisi della famiglia contemporanea è analizzato nei suoi molteplici aspetti. L’autore, avvalendosi anche di dati recenti rilevati da qualificati istituti di ricerca, indica alcuni fattori che giustificano l’impegno delle pubbliche istituzioni a realizzare e a potenziare qualificati ambienti educativi idonei a sostituire, per buona parte della giornata, l’impegno extradomestico della donna considerato dagli economisti uno dei volani per un possibile ed auspicato superamento dell’attuale crisi: la diminuzione consistente dei matrimoni, la diffusa tendenza alla posticipazione delle nozze, l’incremento dei matrimoni celebrati con rito civile ( nel 2010 il 36,52% ), la scarsa natalità che vede l’Italia con uno dei più bassi tassi di fecondità tra i Paesi europei, l’aumento della quota di nascite avvenute fuori dal matrimonio, il generalizzato rinvio nel tempo delle decisioni relative alla formazione della famiglia a causa anche della mancanza di lavoro e dell’instabilità del reddito, un’emancipazione femminile che ricerca la personale realizzazione al di fuori dell’ambito familiare, l’accentuarsi di una mentalità individualistica poco propensa a dar vita a ad un’esperienza stabile di coppia.

Particolarmente accurate le molte pagine dedicate alle tematiche dell’integrazione e dell’inclusione con un dettagliato riferimento all’ICF ( acronimo della International Classification of Functioning, Disability and Health ), il nuovo documento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che consente una valutazione dello stato di salute del paziente, tenendo conto della personale situazione clinica, delle relazioni sociali, del contesto comunitario in cui egli vive ed opera, della complessiva qualità della vita.

Il testo non elude la delicata questione relativa ai nativi digitali e alla presenza sempre più invasiva dei tablet e dei tanti strumenti multimediali che vanno presi in seria considerazione dai genitori, dagli operatori della scuola e dagli studiosi di psicopedagogia e di didattica.

I puntuali riferimenti alla ricerca scientifica e alle radicali trasformazioni socio – culturali del nostro tempo, sempre presenti lungo l’intera articolazione del testo, non impediscono ad Ambrogio Ietto di esprimere il personale, profondo, maturo pathos che lo lega alla cultura dell’infanzia compromessa da un sempre più diffuso uso strumentale che ‘ di essa si fa in tanti pubblici sermoni’.

Insomma un libro da leggere, da studiare e da consultare.

” INFANZIA da AMARE “: l’ULTIMO LIBRO DI AMBROGIO IETTO RISERVATO AI CANDIDATI AI CONCORSI PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA E PRIMARIA

10 giugno 2013

FOTO-COPERTINA2

MERCOLEDI’ 12 GIUGNO 2013

Per i tipi dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici

Uscita del libro di Ambrogio IETTO

INFANZIA da AMARE “

per i concorsi e l’esercizio della professione di docente

per la scuola dell’infanzia e primaria

Pagine 560 – 42 Capitoli – 4 Appendici – Euro 35,00

Per richieste scrivere ad aimcsalerno@gmail.com

e/o aimc@aimc.it = Distributore per la Campania:

CRISTIANO LIBRI S.R.L.

Vai Nuova delle Brecce, 214 = 80147 = Napoli

info@cristianolibri.it – 081 5595340

Un testo da leggere, da studiare e da consultare

Apparentemente si presenta come uno dei tanti manuali in circolazione, redatti in prevalente funzione dei concorsi in atto a posti di insegnante nelle scuole dell’infanzia e primaria. Infatti viene rispettata l’articolazione del programma ministeriale che si accompagna al bando e che fa riferimento alla scuola dell’infanzia.

Le questioni sulle quali si chiede l’approfondimento e lo studio da parte di quanti aspirano a vivere la personale identità professionale in ambienti riservati all’infanzia possono anche sembrare a primo acchito eccessivamente didascaliche e dettagliate. In concreto, però, esse offrono per la prima volta l’opportunità di entrare nel vivo della delicata e determinante fase di avvio del cammino della vita in una società radicalmente cambiata, a cominciare dalla famiglia, un tempo struttura basilare della società organizzata ed oggi sottoposta a processi trasformativi inimmaginabili appena qualche decennio fa.

Così prendono corpo ambienti educativi in parte alternativi ad essa ma essenziali per dare sostegno ad un’economia in crisi che è tenuta a fare affidamento anche sull’impegno e sul lavoro extradomestico della donna – madre. Il contributo di asili nido qualificati e di altre soluzioni sostitutive degli stessi diventa, quindi, determinante non solo per superare definitivamente l’idea antica di una scuola materna impegnata anche ad assicurare cura ed assistenza alle bambine e ai bambini dai tre anni in su ma, soprattutto, per offrire ad una scuola dell’infanzia ripensata e riconsiderata la possibilità di caratterizzarsi come luogo privilegiato di apprendimento e di educazione.

In essa, infatti, risulta possibile ed agevole predeterminare condizioni favorevoli per una pedagogia dell’inclusione e dell’intercultura e per una didattica in grado di intraprendere decisamente la strada del bilinguismo e dell’utilizzazione intelligente delle nuove strumentazioni informatiche e tecnologiche.

Il volume, redatto con stile semplice e scorrevole, si pone anche come fonte di riferimento per una più piena riconsiderazione della scuola dell’infanzia nel contesto dell’organizzazione e della gestione del curricolo del primo ciclo di istruzione.

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI SALERNO: SETTE CANDIDATI ALLA SUCCESSIONE DI RAIMONDO PASQUINO. UN PO’ TROPPI: SINTOMO DI FRAMMENTAZIONE E DI LOTTA TRA LE DIVERSE FACOLTA’

9 giugno 2013

Salerno, 9 giugno 2013

Ambrogio IETTO

Quale rettore per Salerno ?

Tra due settimane, per l’esattezza il 25 e il 26 di giugno, si procederà, presso il Campus universitario, alla scelta del nuovo rettore che subentrerà a Raimondo Pasquino il cui operato andrà valutato con onestà intellettuale e con la necessaria obbiettività, rifuggendo da posizioni precostituite, derivanti, in particolare, dalle dinamiche conflittuali che l’istituzione della Facoltà di medicina e la più o meno contestuale trasformazione del complesso ospedaliero ‘ Ruggi d’Aragona’ in azienda universitaria ospedaliera hanno prodotto.

La struttura del Campus, la qualità dell’offerta formativa, i servizi funzionali alla piena fruizione del diritto alla studio sono fattori oggettivi ed indiscutibili che, nel dare visibilità e positiva considerazione al nostro ateneo in sede di comparazione regionale e nazionale, collocano la figura del rettore uscente tra le testimonianze più significative ed incisive di un tipo di governo sensibile ai processi di cambiamento in atto e determinato nel tutelare i prioritari interessi dell’istituzione rappresentata.

Come si sa sono ben sette le candidature in gara: due provengono dalla Facoltà di ingegneria, Alfredo Lambiase ed Antonio Piccolo, quella del linguista Annibale Elia da Lettere, il giurista Enzo Maria Marenghi da Giurisprudenza, l’economista aziendale Aurelio Tommasetti dalla Facoltà di Economia, l’ordinario di igiene e medicina preventiva Mario Capunzo dalla neonata Facoltà di medicina e, infine, la candidatura di un’esponente del gentil sesso, Maria Transirico, ordinaria di analisi matematica e preside della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali.

La lettura dei rispettivi programmi elettorali, alcuni ben articolati ed abbastanza didascalici, altri più essenziali o addirittura anemici, consente di rilevare anche un limite abbastanza diffuso. Giustamente si constata una comprensibile concentrazione di interessi sul Campus, quale ‘ città di intelligenze’ secondo la definizione di Elia, sull’esigenza prioritaria di raggiungere dignitosi livelli nell’attività di ricerca e nella dimensione internazionalizzante dell’ateneo, sul tipo di governance, sulla valutazione e la premialità (Tommasetti ), sulla necessità di attivare quel ‘ colpo d’ala’ necessario a far entrare l’Università di Salerno nel ‘ novero degli Atenei di eccellenza’( Piccolo ), sull’autonomia statutaria e la prospettiva di propri modelli funzionali, organizzativi e di eccellenza ( Marenghi ), sulla necessità di procurarsi risorse aggiuntive per la ricerca anche da altri soggetti ( Lambiase ).

Il limite è presente, invece, in alcuni programmi che eludono del tutto il rapporto tra il Campus e la città che dà addirittura il logo all’ateneo (Hippocratica Civitas Studium Salerni ). Fanno eccezione il prof. Mario Capunzo che, nella qualità di direttore del Dipartimento di medicina, traccia con particolare acume, la ‘rotta nel mare della transizione’, recupera ‘ un’identità ricca di storia che ha saputo coniugare armonicamente la componente umanistica e quella scientifica’ e sgombra il campo da presunti rischi di ‘ sbilanciamento delle risorse’ che alcune componenti temono a seguito dell’istituzione della Facoltà di medicina.

Anche Tommasetti dedica particolare attenzione all’Azienda Ospedaliera Universitaria e ai rapporti da consolidare con Confindustria e con la Camera di Commercio.

L’espressione probabilmente più significativa che viene sottolineata in merito alla relazione tra l’Università e la sua città è della prof. ssa Maria Transirico che inserisce testualmente nel suo programma: ‘occorre rafforzare i rapporti con le realtà imprenditoriali locali, le istituzioni regionali e la città di Salerno, ponendosi in un’ottica di servizio’.

Credo che questa sia effettivamente la chiave giusta da adottare. Essa consentirebbe di legare davvero la polis alla sua più alta istituzione culturale. I vari candidati debbono seriamente prendere in considerazione, nel rispetto dei principi essenziali riguardanti la formazione continua e l’auspicio di un’educazione che duri tutta la vita, la possibilità di lasciare ‘ la montagna’ e recarsi da ‘ Maometto’. La comunità cittadina con la sua folta e qualificata rappresentanza di docenti, di liberi professionisti, di imprenditori e di operatori commerciali, di dirigenti della pubblica amministrazione ha bisogno di un’azione intelligente e mirata di promozione culturale.

Di concerto con la civica amministrazione vanno programmate e gestite iniziative qualitativamente significative, finalizzate ad offrire ai tanti che hanno sete di saperi di rivedere permanentemente ed innovare la personale dimensione culturale.

Un impegno in tal senso determina condizioni ottimali per far percepire l’elaborazione scientifica in atto al Campus come un prodotto che si identifichi anche con la città di cui l’ateneo porta il nome.

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