QUALE CULTURA PER LA NOSTRA PROVINCIA ?

Riflettendo

L’invito pervenuto via sms dal senatore Fasano per la sua conferenza stampa in Provincia lasciava presagire finalmente un’opportunità preziosa per discutere di cultura e delle intenzioni che l’Ente Provincia ha per vitalizzare questo settore così determinante per la crescita civile delle nostre popolazioni e per lo sviluppo turistico ed economico del territorio.

Ad essere intellettualmente onesti di cultura si è parlato piuttosto poco e in termini molto generici. L’incontro, infatti, è servito soprattutto a testimoniare all’ospite senatore Gasparri l’alone di simpatia di cui gode innegabilmente in città e in provincia il suo fedele delfino Fasano, designato dal presidente della Provincia Cirielli a coordinare, in sua vece, il comparto culturale non tanto perché, almeno sulla carta, docente delle scuole secondarie ma in quanto ex assessore regionale alla formazione nella giunta Rastrelli.

Dal brevissimo intervento di Cirielli è stato possibile estrapolare il concetto più significativo dell’intero incontro: c’è un’esigenza diffusa di far conoscere agli stessi salernitani l’inestimabile patrimonio artistico, archeologico, culturale in senso lato di cui è dotato il territorio.

L’espressione va sottolineata, ripresa e sviluppata, se si vuole, anche in termini didascalici. Occorre, dunque, cominciare – come è ovvio – dalla scuola. La Provincia negli ultimi otto – nove anni ha sprecato milioni di euro per Exposcuola, un’iniziativa priva di saldi principi scientifici, affidata a presunti esperti improvvisatisi contestualmente psico – pedagogisti, coordinatori didattici e gestori unici dell’enorme budget messo a disposizione ed unilateralmente asserviti ad una scarna ideologia di sinistra.

Continuare a tenere in vita questa manifestazione, limitandosi soltanto a contrarre le risorse finanziarie programmate dalla precedente Amministrazione, significa, comunque, perseverare nello spreco. Con un budget, invece, molto più modesto è possibile sollecitare tutte le scuole secondarie di secondo grado della provincia, ai sensi dell’art. 9 del DPR n. 275/1999, ad arricchire la propria offerta formativa con itinerari curricolari finalizzati alla scoperta e alla conoscenza diretta, anche con visite di istruzione mirate, del patrimonio artistico, archeologico e paesaggistico nostrano.

Dal punto di vista degli eventi da programmare e dell’attività promozionale da svolgere sembra opportuno, in quanto ente di coordinamento territoriale, costituire una commissione tecnico scientifica in cui risultino rappresentate la Sovrintendenza per i Beni Architettonici, per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico – Artistico ed Etnoantropologico, la Sovrintendenza per i Beni Archeologici, la Direzione dei Musei e della Biblioteca Provinciale ( la nostra è la più antica d’Italia), le Direzioni dei Musei Diocesani di Salerno e di Vallo della Lucania, la Presidenza del Parco del Cilento e del Vallo di Diano.

Un lavoro di confronto e di approfondimento, condotto e coordinato con intelligenza operativa, potrà consentire di elaborare un prodotto culturale di apprezzabile dignità grazie anche alle risorse che le due Sovrintendenze, nell’ambito della rispettiva autonomia, potranno richiedere ed ottenere dal competente ministero da cui dipendono, retto da un ministro appartenente alla stessa area politica della nuova maggioranza che governa il nostro Ente Provincia.

Le predette strutture sono anche dotate di un Servizio Educativo e di un Settore Storico – Artistico che possono concretamente supportare le istituzioni scolastiche nell’opera formativa da sviluppare a medio – lungo termine. Insomma eventi ed interventi vari vanno necessariamente programmati in una visione sistemica e muovendo dal patrimonio esistente.

Richiamare più o meno meccanicamente i siti archeologici, i numerosi musei, la Certosa di S. Lorenzo di Padula, le grotte di Pertosa e di Castelcivita, i parchi di Elea – Velia, i templi e il museo di Paestum, la ‘Frontiera degli Etruschi’ di Pontecagnano, il teatro ellenistico – romano e la necropoli di Nocera Superiore, gli insediamenti dell’antica Volcei a Buccino, la località archeologica di Capitenali di Roccagloriosa, la villa romana di Minori o la villa dei Cavalieri di Malta di Valva fa ricordare gli studenti della scuola primaria che sono costretti, per dare riscontro alla didattica direttiva dell’insegnante, a mandare a memoria il patrimonio culturale delle diverse regioni e province d’Italia. C’è bisogno, invece, di cambiare radicalmente registro. Pur nel rispetto delle sagre paesane e delle feste patronali tanto care alla precedente Amministrazione.

Ambrogio Ietto

( Pubblicato su ‘Il Nuovo Salernitano ‘ di Martedì 8 settembre 2009 )


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