MEZZOGIORNO E NUOVI VALORI

Salerno, 11 Ottobre 2009

 

Ambrogio Ietto

MEZZOGIORNO E NUOVI VALORI

 

Ci disponiamo a celebrare i 150 anni dell’unità dello Stato italiano e siamo ancora impegnati a riflettere sulla cosiddetta questione meridionale che, sorta all’indomani della stessa unificazione risorgimentale, si trascina tuttora sia pure con aspetti profondamente diversi grazie anche al complessivo miglioramento delle condizioni di vita delle nostre popolazioni.

Del Sud, come problema a sé, si cominciò originariamente a parlare a causa del malcontento delle popolazioni meridionali costrette a pagare il prezzo dell’unità con l’aggravio degli oneri tributari e a rapportarsi con un’amministrazione pubblica, prevalentemente piemontese, disancorata dai propri costumi e dalla propria mentalità.

Dalle ‘ Prime lettere meridionali ‘ del napoletano Pasquale Villari  alle critiche puntuali rivolte alla borghesia dal lucano Giustino Fortunato, anticipatore della tesi di un Mezzogiorno fragile anche dal punto di vista fisico per la secolare erosione del suolo, l’aridità del clima e l’incostanza delle piogge, dagli interventi puntuali del pugliese Gaetano Salvemini a favore del suffragio elettorale da estendere alle masse contadine al piglio più rivoluzionario dell’irpino Guido Dorso, impegnato anche lui a portare questa essenziale componente della società meridionale ad un ruolo di piena soggettività politica, la letteratura meridionalistica è ricca di contributi e di testimonianze di straordinario valore.

I problemi del Sud di oggi fortunatamente non sono quelli di cento o di cinquanta anni fa, ma assumono  una loro particolare complessità in rapporto all’intero continente europeo e ad un’economia planetaria difficile da governare. Bene hanno fatto, quindi, i responsabili delle due fondazioni ‘ Farefuturo’, vicina al presidente della Camera Fini, e ‘Mezzogiorno Nazionale ‘, messa su ed animata dal sannita Pasquale Viespoli, sottosegretario di Stato, a destinare l’intera giornata di ieri sabato per discutere del Sud quale interesse nazionale.

Le due associazioni che, come le altre omologhe, sostituiscono ormai  i partiti incapaci di essere come un tempo luogo di incontro, di discussione e di proposte, hanno potuto contare sull’apporto organizzativo e sul patrocinio pieno della Provincia di Salerno il cui presidente, Edmondo Cirielli, ha inteso dare un messaggio di particolare valenza politica: disporsi al difficile compito di pubblici amministratori inquadrando le proprie scelte in un’ottica sistemica, rispondente a coordinate idonee a coniugare esigenze locali con  prospettive più generali interessanti l’intera area meridionale e compatibili con gli sviluppi della politica nazionale.

E’ questo un avvio felice da parte dei nuovi amministratori di Palazzo Sant’Agostino che, dando anche prova di maturità istituzionale, non hanno indugiato ad offrire uno spazio significativo all’intervento del sindaco De Luca, non solo perché concessore del superbo ed ospitale salotto del nostro teatro Verdi ma anche perché espressione, nella specificità di uno stile politico unico e piuttosto originale, di un meridionalismo funzionale ad una visione europea e più propriamente mediterranea.

I concetti espressi dai vari partecipanti al forum e le idee da loro elaborate in produttive, reciproche interlocuzioni   sono ripresi dalla cronaca. La percezione che si ricava dall’incontro di ieri può essere così sintetizzata: emerge una corale convinzione che la questione meridionale si identifichi con le stesse prospettive di sviluppo economico e sociale dell’intero Paese. Anche da Aldo Baroni, direttore dell’istituto di ricerca Aaster, componente del ‘ Gruppo di Lisbona ‘e valtellinese come Tremonti, è stato sottolineato che va definitivamente abbandonato lo stereotipo di un Nord produttivo e di un Sud parassita.

Purtroppo al centralismo statale di un tempo si è andato sostituendo un centralismo regionale che è risultato peggiore del primo.

Tutti si sono dichiarati concordi sulle innegabili responsabilità di una classe politica meridionale spesso incapace e fortemente condizionata da un clientelismo funzionale esclusivamente al mantenimento del consenso e, quindi, molte volte sensibile anche alle tentazioni della criminalità organizzata. Vanno fatte crescere con diretto, pieno  coinvolgimento le autonomie funzionali: Università, Camere di Commercio, Fondazioni Bancarie, strutture portuali ed interportuali, aeroporti, autostrade. La speranza per il futuro è offerta dal fatto che buona parte della gente meridionale, in particolare la fascia giovanile, si fa una ragione di ciò che si sta verificando. Essa sta cambiando la testa, opta per una cultura meritocratica, modifica i propri comportamenti. La stessa migrazione al Nord delle nostre migliori intelligenze può rappresentare un fenomeno positivo nel senso che il contatto con una realtà diversa, una più rapida mobilità territoriale, consentono di vivacizzare le coscienze di chi rimane.

La destra, lo ha ribadito con chiarezza Paolo Macry, se conquisterà nelle prossime consultazioni  regioni come la Campania e la Puglia avrà delle notevoli chance a suo favore, potendo contare su un terreno sociale favorevolmente cambiato.

Speriamo che la politica non mortifichi anche questo fattore positivo.

 

 

Salerno, 12 Ottobre 2009

 

Ambrogio Ietto

 

E L’EQUILIBRIO DI EMMA CONQUISTO’ TUTTI

 

 

Il forum di ieri, pur animato da interventi di particolare interesse, ha avuto in Emma Mercegaglia la protagonista per eccellenza. Un protagonismo il suo per niente ostentato, anzi contraddistinto da sobrietà, senso di misura, delicatezza spiccatamente femminile integrata con essenzialità concettuale e chiarezza espressiva.

Gli imprenditori italiani possono andare orgogliosi di avere voluto alla massima responsabilità della loro organizzazione confederale questa giovane signora mantovana, appena quarantaquattrenne, laureata in economia aziendale alla Bocconi con regolare master negli Stati Uniti, impegnata in prima persona ad occuparsi dell’ importante azienda di famiglia leader nel settore dell’acciaio, madre felice di una bimba di cinque anni., prima responsabile della Fondazione Areté, finalizzata a sostenere concretamente le attività di ricerca  dell’ospedale San Raffaele di Milano.

Il suo modo di interagire e di comunicare con gli interlocutori, la sua franca, naturale disponibilità as assumere posizioni nette, l’organizzazione logica del suo pensiero contribuiscono a darle, nel modo più naturale, autorevolezza e stile.

Lo stesso segretario generale della Cgil Epifani, intervenuto nel dibattito dopo di lei, ha mostrato una particolare pacatezza nel corso del suo ragionamento, consapevole che, nel riferirsi anche a quanto detto dalla rappresentante della controparte imprenditoriale, non poteva che esprimersi con tono moderato e con evidente manifestazione di grande rispetto.

Dal canto suo la classe politica presente, da De Luca ad Andria, da Iannuzzi a Cosentino, ha avvertito l’esigenza, nel mentre la Emma nazionale lasciava il teatro Verdi, di salutarla con autentiche manifestazioni di riguardo che andavano ben oltre il consueto, ossequioso garbo degli uomini nei riguardi di una gentile, giovane ed anche piacente signora.

Si è trattato di una diffusa  testimonianza di stima guadagnata sul campo, fin dalla prima battuta, quando la rappresentante del mondo imprenditoriale  ha confessato alla platea di essere stata raggiunta telefonicamente in mattinata da alcuni giornalisti che le chiedevano sull’effettiva intenzione sua di venire a Salerno dopo che era stata acquisita la rinuncia di Fini e di Tremonti. Ebbene ella non ha avuto difficoltà a confermare la partenza dalla natia Mantova per Salerno in quanto  motivata dal primario bisogno di testimoniare ai suoi associati imprenditori della Campania la personale solidarietà ed amicizia e di offrire ai presenti e agli organizzatori del forum l’atteso contributo.

La platea ha particolarmente gradito l’equilibrato suo riferimento alle due prioritarie condizioni che si impongono nel particolare, delicato momento che il Paese vive: allontanare la tentazione di delegittimare le istituzioni, dando concreta prova di una collaborazione armonica ed efficace tra le stesse, e fare in modo che il governo dimostri solidità e compattezza, favorendo Berlusconi nel concentrare la sua attenzione alla risoluzione dei problemi.

L’invito al comune senso di responsabilità, partecipato con naturale, delicata grazia femminile, ha prodotto un particolare effetto sui meridionali presenti: il tempo delle vacche grasse è terminato, la stagione del comodo assistenzialismo è dietro le spalle, il Mezzogiorno può farcela grazie soprattutto ad un generale, diffuso mutamento di mentalità, favorito da una crescita culturale e da una nuova soggettività politica, fattori indispensabili per debellare clientelismo e criminalità, riconoscendo criticamente gli errori commessi in passato e facendo ammenda di non più ricaderci.

I commenti sono chiusi.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi