IL PIANO DI RAZIONALIZZAZIONE DELLA RETE OSPEDALIERA IN PROVINCIA DI SALERNO

 

Salerno, 9 Maggio 2010

 

Ambrogio IETTO

 

LA SCENEGGIATA DEL SINDACO DI CAVA DE’ TIRRENI

 

Amo Cava de’ Tirreni almeno quanto Salerno dove vivo da circa mezzo secolo. Per venti anni ho avuto l’onore di offrire a migliaia di fanciulli, docenti e genitori di quella comunità, così ricca di storia e di consolidate tradizioni, i tratti meglio distintivi della mia umanità e del mio messaggio pedagogico.

La premessa è d’obbligo in quanto mi dispongo ad esprimere forti perplessità e un contestuale, severo giudizio critico sulla decisione assunta dal suo sindaco, prof. Marco Galdi, di incatenarsi nella mattinata di sabato 7 maggio per sei ore davanti alla sede della giunta regionale a Napoli per protestare contro la paventata chiusura dell’ospedale locale Santa Maria dell’Olmo.

Perplessità e critiche sono contenute nel titolo dato a questo contributo, volendo intendere, ovviamente, non la caratteristica commedia napoletana centrata sull’esile trama di una canzone di successo ma la sceneggiata in quanto esibizione esagerata e forse non molto ricca di autentico pathos.

Le mie considerazioni non osano entrare nel merito della questione e, quindi, si guardano bene dal prendere in esame e dal pronunciarsi sull’ipotetico piano di razionalizzazione della rete ospedaliera in Campania. Un sindaco ha il dovere – diritto di interpretare al meglio le questioni che interessano la generale comunità rappresentata e di sostenerle nelle sedi istituzionali, utilizzando tutti i mezzi che il diritto e la democrazia  partecipativa gli offrono.

E’ pur vero che non è la prima volta che referenti istituzionali scelgono la protesta dell’incatenamento dimostrativo. Nel caso, però, del prof. Galdi il modello scelto di protesta appare francamente inopportuno e decisamente fuori luogo. La considerazione critica tiene conto primariamente di motivazioni politiche.

Marco Galdi, discendente di un autorevole umanista professore di letteratura  latina e greca presso referenziate università italiane,  è apprezzato docente di diritto pubblico generale presso l’ateneo salernitano ed è persona di consolidata fiducia del presidente della Provincia onorevole Edmondo Cirielli che lo ha voluto, non appena eletto, suo capo di gabinetto e direttore generale dell’ente.

La stampa, dando notizia della manifestazione dimostrativa, precisa che alla stessa hanno dato il loro imprimatur lo stesso presidente della Provincia, il ministro Mara Carfagna e il senatore Giuseppe Esposito, tutti autorevoli esponenti del Partito della Libertà, la stessa formazione politica di cui è espressione il presidente della Regione Caldoro e, ovviamente, il premier Berlusconi. Sempre dagli organi di stampa si apprende della felicità espressa da Galdi sull’esito positivo della sua protesta consistente in un promesso incontro, da parte del governatore Caldoro, per lunedì 17 maggio, appuntamento ottenuto grazie all’intervento del consigliere regionale dr. Giovanni Baldi anch’egli cavese ed esponente del PdL.

Tutte queste informazioni, offerte in abbondanza dalla stampa e corredate di fotografie a colori col primo cittadino fasciato del tricolore, comodamente appoggiato ad un solido palo di ferro con le mani in tasca e seriamente impegnato a discutere con alcuni suoi sostenitori, sollecitano qualche interrogativo.

L’intero apparato di partito mobilitato per la protesta, entrato in scena o rimasto comunque dietro le quinte, ritiene di non avere avuto altri modi e mezzi per partecipare al collega Caldoro le esigenze sanitarie della comunità metelliana ?

Forse si è convinti che la scelta di accorpare l’ospedale di Cava a quello di Sarno sia stata già compiuta in alta sede e che, quindi, l’incatenamento del sindaco sia risultato il modo più appariscente per convincere i cavesi  della serietà e dell’onestà dell’impegno della civica Amministrazione ?

O forse il canovaccio prevede il sicuro accoglimento, da parte di Caldoro, della richiesta sostenuta dal gotha della politica cavese e, quindi, considererà produttivo ed efficace il tipo di protesta scelto?

Frattanto, da parte di altri sindaci, si suonano le trombe per avvertire le loro comunità del rischio che si corre di perdere la propria struttura ospedaliera e, quindi, della necessità di prepararsi alla prossima protesta.

La sceneggiata, così, diventa contagiosa nonostante il ‘Vergognatevi !’ gridato da Luca Zaia, presidente della regione Veneto, nel corso del discorso di insediamento e diretto agli amministratori pubblici del Mezzogiorno che a suo dire, e non solo a suo dire, hanno dilapidato enormi risorse per avere offerto un servizio sanitario scadente e costosissimo, per l’assunzione di centinaia di migliaia di operatori forestali, lavoratori socialmente utili, dipendenti non necessari agli enti amministrati, per avere dotato immeritatamente di pensione di invalidità decine di migliaia di cittadini, per il costo di  ‘ un chilometro di autostrada pagato 500 volte in più ‘ dell’importo versato dalle sue parti.

Ma non sa Zaia che da noi il problema della ricerca del consenso è fondamentale per chi fa politica? La battaglia per il mantenimento di tutte e sedici le strutture ospedaliere della provincia di Salerno, pertanto, è sacrosanta !

Sono proprio i dirigenti del centrodestra a ricordare che l’attuale ministro per gli affari regionali Raffaele Fitto, un tempo giovane governatore della regione Puglia, fu sconfitto da Nichi Vendola proprio per essere stato così ingenuo da procedere alla razionalizzazione della rete ospedaliera sopprimendo alcuni ospedali.

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