UN’ACCUSA GRAVE CHE VA BEN OLTRE I RISPETTABILI FATTI PRIVATI

 

 

Salerno, 30 Marzo 2011

Ambrogio IETTO

UNA MARA CARFAGNA ‘ SEMPRE TELECOMANDATA’ DA BOCCHINO

 

Più volte mi sono espresso in termini sentitamente lusinghieri nei riguardi della mia concittadina onorevole Mara Carfagna, ministro per le Pari Opportunità del governo in carica. Alcuni dei miei contributi, espressivi della mia solidarietà e del vivo, positivo apprezzamento per iniziative legislative e dichiarazioni pubbliche particolarmente significative, pubblicati sulla stampa quotidiana, sono stati poi ripresi ed inseriti in un mio volume ( ‘ Pensare e scrivere in libertà. Vicende e personaggi del nostro tempo ‘, Plectica, Salerno, 2009 ).

Su questo stesso blog è possibile leggere tre articoli ( 16 marzo, 23 e 27 novembre 2010 ) nei quali, unitamente al riconoscimento per alcune non secondarie, importanti  qualità  dalla giovane salernitana manifestate nello svolgimento delle sue funzioni istituzionali, evidenzio anche errori commessi da sola o in compagnia dell’altro leader locale del centrodestra Edmondo Cirielli, soffermandomi, poi, nell’ultimo ‘pezzo‘, sulle strane sue dimissioni da componente del governo annunciate e rientrate nel giro di qualche giorno.

Le recenti dichiarazioni di Italo Bocchino, rilasciate nel corso della nota trasmissione televisiva di Fabio Fazio, hanno offerto alla stampa quotidiana e periodica elementi di conoscenza anche per maliziose considerazioni che, fortunatamente per me, non alimentano curiosità né mi sollecitano a chiacchiericci gossipari.

Sono stato desideroso, invece, di andare sul blog personale del ministro per ascoltare una sua dichiarazione verbale in video, riportata anche in prosa virgolettata. Opportunamente ella ha liquidato come ‘ chiacchiere al vento’ quanto si è scritto a seguito di certe ammissioni fatte da Bocchino nel corso dell’intervista televisiva e riguardanti la qualità del loro rapporto ma non ha proferito ombra di smentita su di un passaggio dell’altra intervista, concessa dalla moglie del politico alla rivista Vanity Fair, ed avente come oggetto i comportamenti politici dell’onorevole Carfagna.

La signora Gabriella Buontempo ha testualmente detto: < in politica la Carfagna  è sempre stata  ‘telecomandata ‘ da mio marito: segue tutto quello che lui dice >. Una simile affermazione, non messa in discussione dal ministro e licenziata, quindi,  anch’essa come ‘ chiacchiera al vento’ ,  non può passare, invece,  inosservata per quanti s’interessano di politica o la seguono, come nel caso di chi scrive, perché  osservatori non superficiali degli eventi e dei fatti che, in particolare, coinvolgono – in modo diretto o indiretto – il territorio salernitano e campano.

Come si sa Mara Carfagna, tranne la molto breve parentesi delle elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale, non ha mai manifestato simpatia nei riguardi del presidente della provincia di Salerno Edmondo Cirielli che è anche presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati. I contrasti si sono riproposti in diverse occasioni quali la composizione della giunta provinciale, la gestione dei rifiuti con la realizzazione del termovalorizzatore e, soprattutto, la discussa gestione del Partito della Libertà affidata all’onorevole Nicola Cosentino di cui Cirielli è amico fedele e sostenitore convinto.

Per quest’ultima questione, nel novembre scorso, il ministro delle Pari Opportunità ha addirittura anticipato alla stampa e all’opinione pubblica la volontà più o meno immediata di dimettersi non solo da ministro ma anche da componente della Camera dei Deputati. Una lunga telefonata con Berlusconi all’aeroporto di Lisbona, arrivato addirittura con un’ora di  ritardo al vertice della Nato in programma nella capitale portoghese, e due ore di cordiale colloquio al rientro presso lo studio personale del Cavaliere, sono risultate sufficienti per convincere  la Mara a rientrare a miti consigli.

In una successiva dichiarazione di Cosentino tutto è apparso felicemente risolto. Sono stati dimenticati i severi giudizi espressi sulla discutibile conduzione del partito in Campania e sulla grave iniziativa giudiziaria avviata dalla magistratura campana nei confronti del coordinatore regionale del PDL che, dal canto suo, non ha mancato di assicurare il  pieno sostegno a Mara Carfagna nel caso in cui fosse stata designata quale candidata a sindaco di Napoli.

Si sa che i rapporti tra Bocchino e Cosentino non sono mai stati idilliaci tanto da spingere il primo, avallato dall’intera frangia vicina al presidente della Camera Gianfranco  Fini, a pretendere e ad ottenere il siluramento del secondo a candidato a presidente della giunta regionale della Campania. Al suo posto, infatti, fu indicato Caldoro mentre, fatto piuttosto insolito, la Carfagna  risultò designata al ruolo di capolista del Popolo della Libertà, conseguendo oltre 55.000 voti contro i poco più di 15.000 suffragi ricevuti dalla collega Alessandra Mussolini.

Di questa messe così doviziosa di consensi  il ministro delle Pari Opportunità ha menato più di una volta tanto vanto da affermare che non una sola delle espressioni di voto ricevute poteva essere attribuita ad amici del coordinatore Cosentino.

Ora la signora Buontempo, nella richiamata intervista, precisa che < se non era per Italo, mica li prendeva tutti quei voti in Campania >. Affermazioni del genere non smentite da Mara Carfagna alimentano considerazioni non riguardanti la vita privata, da salvaguardare comunque, ma che investono, invece, le vicende politiche non solo della persona del ministro ma, di riflesso, dell’intero centrodestra  campano e della stessa comunità  di Salerno ove la Carfagna ha finito col risultare esclusa o, comunque, estraniata dalla campagna elettorale per il prossimo rinnovo del consiglio comunale.

Mentre fino ad ora l’azione politica ed amministrativa del ministro  poteva dare adito soltanto ad illazioni per il mai nascosto rapporto di colleganza e di stima nei riguardi dell’onorevole Bocchino ora le dichiarazioni della moglie di quest’ultimo potrebbero trasformarsi in un macigno affidato al lancio dello stesso Cavaliere che già non ha avuto indugi nel designare a candidato a sindaco di Napoli l’industriale Lettieri, rimangiandosi anticipazioni del tempo passato molto favorevoli a Mara Carfagna.

 

 

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