ORA PIU’ DI IERI DE LUCA E CIRIELLI SONO TENUTI A COSTRUIRE E A GESTIRE UN CORRETTO RAPPORTO INTERISTITUZIONALE

 

Salerno, 31 Maggio 2011

Ambrogio IETTO

ESITI ELETTORALI E GIUDIZI RESPONSABILI

 

 

Con Tommaso D’Angelo regge senza fatica un consolidato rapporto di stima e di amicizia. Dal 2000 al 2004 gli ho offerto piena e disinteressata collaborazione che ha consentito, grazie alle centinaia di editoriali pubblicati, di raccoglierli in due densi ed apprezzati volumi: ‘ Riflettendo sulla cronaca – Eventi e pensieri della quotidianità  ‘ ( Edisud Salerno – 2003 ) e ‘ Opinioni in libertà – Vicende politiche salernitane ‘ ( Plectica – Salerno 2005 ).

La sua cortese richiesta di riprendere l’antico, produttivo sodalizio non ha avuto bisogno di approfondimenti né di regole da definire e da sottoscrivere. D’Angelo, così come l’altro comune amico Gigi Casciello, sa bene che la felice riuscita dell’intesa poggia esclusivamente sulla possibilità di esprimere in piena libertà il mio pensiero, di partecipare in assoluta autonomia le mie pur discutibili opinioni.

E’ questa la condizione, non avanzata perché superflua, per rafforzare la dignità proprio di quei fogli di provincia che, nonostante le quotidiane difficoltà da affrontare e da superare, riescono a compiere il miracolo laico di uscire freschi d’inchiostro ogni mattina dalla tipografia.

Col pieno rispetto per le  qualificate testate che ospitano numerose pagine dedicate alle vicende di casa nostra va detto a chiare lettere che risulta impresa sempre più ardua ricercare su di esse un contributo che, non scritto da rappresentanti di partito o da figure portatrici di ruoli istituzionali ma redatto da giornalisti incardinati ufficialmente nell’organico del quotidiano,  osi muovere critiche o riserve nei riguardi di questo o di quel referente di pubblici organismi  o di aggregazioni partitiche. Una vicenda di pochi giorni fa, che ha avuto come protagonisti uno storico quotidiano meridionale e un noto docente universitario, suo editorialista e docente di Storia dei sistemi politici e di Storia del giornalismo presso un referenziato ateneo romano, la dice lunga sul grave livello di subordinazione che anche la stampa nazionale spesse volte raggiunge nei riguardi del potere economico – politico. 

Quindi particolarmente meritoria diventa l’opera di quei giornali locali che, pur affrontando continuamente il rischio della non sopravvivenza, offrono ai loro lettori la possibilità di leggere anche opinioni diverse da quelle espresse dai potentati in auge. I risultati del ballottaggio di ieri rendono ancora più impellente un’azione, modesta quanto si voglia ma pedagogicamente significativa, orientata ad incoraggiare soprattutto la gente semplice, non riconosciuta da chi occupa le stanze del potere e non incardinata dentro le poche lobby dominanti, a riflettere, ad andare dentro la notizia, ad interrogarsi, ad affinare le proprie capacità critiche.

Gli esiti elettorali di Milano, di Napoli, di Trieste, di Cagliari confermano che la società italiana trovasi in una fase di possibile transizione. Quanto accaduto nella nostra Nocera Inferiore, con l’elezione a sindaco del giovane avvocato Torquato, a danno di uno degli uomini di maggiore fiducia del presidente della Provincia Cirielli, tra l’altro nocerino egli stesso, costituisce un severo monito per il centrodestra dopo l’altro disastroso risultato di Salerno subito dall’avv. Ferrazzano, vice presidente in carica a Palazzo Sant’Agostino, e impone un severissimo esame di coscienza e un salutare bagno di umiltà tra quanti hanno avuto un ruolo di primo piano nell’impostare e nel condurre campagne elettorali dimostratesi fallimentari.

Salerno e provincia, oltre tutto, vengono a trovarsi in una situazione davvero delicata sul versante dei rapporti interistituzionali. La città è governata, quasi in  esclusiva, da un sindaco, Vincenzo De Luca, che,  ancor di più dopo il clamoroso trionfo di quindici giorni fa, è nella felice condizione di comporre a suo piacimento l’esecutivo senza scendere a tentativi di trattativa con chicchessia. Inoltre, nella contestuale disfatta in Campania del partito democratico, costretto  a porre le proprie future speranze in un De Magistris, risultato  presunto salvatore del vetusto orgoglio  bassoliniano e iervoliniano, egli emerge come l’unica futura possibilità di riscatto per Bersani e D’Alema.

Tutti sappiamo, però, che Provincia e Regione restano nelle mani del centrodestra che non potrà continuare ad assumere posizioni ferme e non collaboranti col comune capoluogo. Le due personalità, quella di De Luca e l’altra di Cirielli, sono caratterialmente affini: entrambe insofferenti, intransigenti, a volte anche aggressive e scarsamente disponibili a comprendere che il miglioramento della qualità della vita e uno sviluppo socio – economico decente del territorio dipendono anche, se non soprattutto, da una convinta, reciproca presa di coscienza della necessità di abbassare i toni e di ritrovare la via maestra di un corretto e proficuo rapporto interistituzionale.

Anche per questi essenziali motivi s’impone e va rispettato un costruttivo ruolo di terzietà che, di fatto, va riconosciuto ai locali mezzi di comunicazione. In questo senso si colloca molto umilmente  anche la mia collaborazione a questo giornale.

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