BEATO ANTONIO ROSMINI : della GRATITUDINE

 

ABATE ANTONIO ROSMINI SERBATI ( 1797-1855 )

( Beatificato il 18 novembre 2007 a Novara su decreto di papa Benedetto XVI )

Principj della Scienza Morale (1831) – Capitolo VII – Articolo V

DELLA GRATITUDINE

 

“ La gratitudine è un sentimento misto di più affetti, che non è così facile di analizzare, tuttavia mi confido di dirne quanto basti a conoscere come questi affetti costituiscano la materia di un dovere morale. “

 

“ E’ la mala volontà, che non vuole sofferire la umiliazione né pur giusta e doverosa, che spinge alcuni a nascondere i benefizi ricevuti, a riguardarli come pesi insopportabili, a mettere ogni cura per dimenticarli, per impiccolirli a se medesimi: è la mala volontà di alcuni quella che fa sì, che i benefici a loro fatti sieno il torto imperdonabile de’ loro benefattori, cui disconoscono, invidiando la lode, che non vogliono dar loro, e che pure è a loro soli ragionevolmente dovuta.

E perché in questo sdegnoso e superbo vizio di ingratitudine v’ha un cotal pensiero d’altezza morale, il pensiero cioè che stima il merito di chi fa il beneficio, e non di chi lo riceve; per questo, la razza d’ingrati di cui parliamo suol menare un vanto orgoglioso della sua ingratitudine, non accorgendosi, che se il ricevere il beneficio non ha nulla che appartenga a moral dignità, il non riconoscere però il proprio umile stato, ove il beneficio si riceva, è una moral turpitudine, perché è una ingiustizia manifesta. “

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