DE LUCA SEMPRE PROTAGONISTA: PRIMA SNOBBA IL NEO RETTORE TOMMASETTI MENTRE POI TENTA DI RIMESCOLARE LE CARTE

Salerno, 20 luglio 2013

Ambrogio IETTO

Maleducazione istituzionale e il silenzio dell’assessore Ermanno GUERRA

Viviamo davvero in una città molto strana che, nel mentre esalta e rivendica attraverso i suoi referenti istituzionali una dimensione continentale, una posizione strategica nel Mediterraneo, il riconoscimento di una propria identità culturale, cade nel provincialismo più scadente e nella cafoneria più retrograda e volgare.

L’altro giorno, con una significativa dose di suffragi, espressiva del consenso di gran parte del personale docente, tecnico – amministrativo e della rappresentanza degli studenti, è stato eletto rettore dell’Università degli Studi di Salerno il quarantasettenne Aurelio Tommasetti, professore ordinario di economia aziendale.

Ebbene l’Hippocratica Civitas e lo Studium Salerni, i due richiami storico – culturali di cui si fregia il logo ufficiale dell’Ateneo e il cui referente istituzionale è rappresentato dal sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, già parlamentare della Repubblica ed attuale vice ministro del governo in carica, hanno deciso di tacere, evitando di formalizzare gli auguri di buon lavoro a chi per sei anni, fino al novembre 2019, avrà l’onerosa, delicata responsabilità di guidare una comunità di oltre 35.000 studenti, 982 docenti, 679 unità di personale tecnico – amministrativo impegnata a caratterizzarsi come sede privilegiata di ricerca clinico – medica, umanistico – pedagogico – letteraria, economico – scientifico – tecnologica e, quindi, come privilegiato volano di sviluppo e di migliore qualità della vita di un territorio che, se limitato alla sola provincia di Salerno, ha una superficie di 4900 kmq., accoglie un milione e 92.000 abitanti ed è amministrato da 158 comuni.

Ancora ieri il sito ufficiale del comune di Salerno, pur ospitando notizie datate 19 di luglio e riguardanti una futura inaugurazione a Portanova di un’opera esemplificativa di architettura contemporanea e l’attività teatrale della Fondazione Salerno Contemporanea, mancava dell’ombra di riferimento ad un evento che un’amministrazione comunale, espressiva di civismo, di stile, di dignità istituzionale, avrebbe dovuto non solo riportare ma anche salutare con soddisfazione e coi migliori auspici.

E’ pur vero che nel pomeriggio della stessa giornata l’ufficio – stampa del Comune, nell’inviare ai giornali e alle emittenti televisive locali la sintesi del settimanale intervento televisivo del sindaco, ha fatto sapere, contrariamente a quanto riportato da un organo di stampa, che De Luca aveva partecipato gli auguri a Tommasetti mezzora dopo la sua elezione.

Stranamente, però, egli che informa la comunità anche per inezie e bazzecole varie, ha ritenuto opportuno non socializzare il proprio auspicio al neo rettore magari accompagnato da alcuni seri impegni dell’ente Comune per avvicinare culturalmente l’Ateneo alla Città ed evitare débâcles del tipo Albergo San Michele per il quale sono stati sprecati almeno 500.000 euro tra Comune, Ateneo e società affidataria del servizio di ristorazione.

In questa sede non interessa conoscere i motivi che sono alla base di un comportamento abbastanza grossolano e di cattivo gusto. E’ pur vero che gli umori del sindaco risultano da tempo instabili, variabili e di difficile interpretazione. Ma, di grazia, il dottore Ermanno Guerra, assessore alla cultura e all’università, persona garbata, fine, signorile, un affermato libero professionista, figlio di un grande educatore, perché ha taciuto e non ha provveduto almeno lui a rimediare, sia pure parzialmente e provvisoriamente, ad una situazione incresciosa che potrebbe condizionare negativamente i necessari, futuri rapporti tra la Città e il Campus ?

Che senso ha far parte della giunta comunale ed essere di fatto impediti finanche nell’esprimere un formale augurio al neorettore dell’Università ? Non è la prima volta che si constatano comportamenti di così scoraggiante esecutività.

Qualche mese fa l’assessore Buonaiuto fu costretto ad accompagnare De Luca a Milano per ripudiare apertamente Renzi e ‘ baciare’ la mano a Bersani in segno di fedeltà al suo sindaco.

Tutto ciò è davvero triste. Questa città non merita assessori non autorizzati ad essere se stessi anche quando non contravvengono alla linea politico – amministrativa tracciata dal proprio capo.

Non è compromessa la sola loro identità. E’ mortificata, invece, l’intera comunità di cui sono espressione.

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