DELITTO VASSALLO: POSSIBILE CHE A POLLICA CI SIA CHI SA E CHE PREFERISCE TACERE ?

Salerno, 17 settembre 2013

Ambrogio IETTO

DAL MINISTRO CARROZZA AL PROCURATORE ROBERTI

Come da programma ieri, in mattinata, il ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza ha inaugurato l’anno scolastico per tutti gli allievi e i loro docenti della Campania a Casal di Principe, presso il ‘ Teatro della legalità ‘, costruito su di un terreno confiscato al boss della camorra Francesco Schiavone detto Sandokan.

Nel pomeriggio la temporanea inquilina della Minerva si è spostata nella contigua San Cipriano d’Aversa, presso il teatro ‘ Tempio’, ove ha incontrato i dirigenti scolastici delle province di Napoli, Avellino, Benevento, Caserta e Salerno, opportunamente convocati dal direttore generale dell’ufficio scolastico regionale Diego Bouché.

Al centro della riflessione ministeriale il delicato ruolo dei capi d’istituto nella programmazione e nella gestione di un curricolo scolastico ispirato alla cultura della legalità e della cittadinanza attiva.

L’altro giorno, in un borgo marinaro del lontano Cilento, esattamente a Pollica, il procuratore nazionale antimafia, già procuratore capo della Repubblica di Salerno Franco Roberti, alla presenza della presidente della Camera Laura Boldrini, ha dichiarato di non aver pace finché non si arresteranno gli assassini del sindaco Angelo Vassallo ed ha aggiunto: ‘ è anche questo il momento per invitare chi sa affinché parli e ci aiuti a raggiungere la verità’.

I due incontri, avvenuti a 48 ore di distanza l’uno dall’altro ed animati da due personaggi, la quarantottenne responsabile del Miur, concittadina quasi coetanea del presidente del Consiglio Letta ed ordinaria di bioingegneria industriale alla Scuola Superiore Sant’Anna, e l’alto magistrato Roberti, che svolgono, per i rispettivi incarichi istituzionali, due attività teoricamente opposte, formativa la Carrozza e repressiva il secondo, sono stati centrati sulla medesima questione: una comunità civile non solo non uccide né prevarica ma, ove mai un atto simile dovesse verificarsi, il cittadino comune è chiamato, sia pure nei modi ritenuti più opportuni dall’autorità inquirente, a riferire su fatti e persone che si ritengono coinvolti nel fatto delittuoso.

Questo il messaggio pedagogico – civile lanciato da un capo all’altro del territorio campano.

Questo contributo, nel condividere ovviamente entrambe le perorazioni, tende a soffermarsi con qualche considerazione su quella, di certo più autentica e sofferta, del procuratore Roberti.

Tre anni trascorsi da un delitto efferato, senza giungere ad un’ufficiale procedura d’accusa, sono davvero troppi.

Quali gli errori e i non felici pronunciamenti commessi ed espressi nei giorni successivi al delitto da esponenti dell’autorità inquirente ?

Anche nel delicato contesto di un’organizzazione criminale non è impossibile individuare o imbattersi in un confidente o, comunque, in un informatore delle forze dell’ordine. E’ emblematico che nel caso Vassallo non sia venuta fuori una simile figura.

L’affermazione pronunciata l’altro giorno dal procuratore Roberti a Pollica sembra indicativa e semirivelatrice: ‘ chi sa parli e ci aiuti a raggiungere la verità’.

L’Arena del mare ad Acciaroli era occupata, in prevalenza, da concittadini di Vassallo che, anche se temporaneamente distanti da quel luogo, hanno avuto modo, mediante il passaparola, di recepire la sollecitazione. Il messaggio è stato lanciato e, probabilmente, è arrivato anche agli ipotetici destinatari.

A Casal di Principe, sede dell’omelia pedagogica di ieri della rappresentante del Miur, succede di tanto in tanto alle forze dell’ordine di essere anche informati sugli ultimi movimenti di un incallito latitante. Possibile che nel circondario di Pollica, all’interno dell’incontaminato Cilento, si sia più omertosi della gente di Casal di Principe ?

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