LE LUCI D’ARTISTA ORMAI COSTITUISCONO PER SALERNO UN EVENTO DA CONFERMARE E CONSOLIDARE. SI TRATTA, PERO’, DI DARE UNA CORRETTA APPLICAZIONE ALL’IDEA DI LUCI REALIZZATE DAVVERO DA ARTISTI E AD UN TURISMO DAL RESPIRO NAZIONALE

Salerno, 14 Dicembre 2014

Ambrogio IETTO

SULLE LUCI D’ARTISTA

Cosa fatta, capo ha. E’ accaduto con la metropolitana. Accade ora con le cosiddette luci d’artista. A De Luca, persona innamorata della sua stessa identità, preoccupata primariamente di lasciare ai posteri simboli e testimonianze della sua presenza nella storia politica e civile della città di cui rimane il deus ex machina per antonomasia, va dato atto di essere stato l’ideatore-coniatore di questi due eventi che, però, hanno manifestato limiti evidenti nel momento stesso in cui si concretizzavano.
Nel lanciare l’idea della metropolitana, infatti, il primo cittadino pensò ad una linea ferroviaria breve, parallela a quella che si sviluppa fino a Sapri – Reggio Calabria. Egli non si soffermò nemmeno per un attimo sull’ipotesi di un percorso prevalentemente sotterraneo da estendere alle autonomie municipali contigue. Soprattutto De Luca non prese deliberatamente in considerazione che una simile opera avrebbe presupposto il coinvolgimento diretto di una serie di altri soggetti istituzionali: governo e ministero dei trasporti, regione, provincia, comuni contigui, Ferrovie dello Stato, ministeri dell’ambiente e dei beni culturali, Università degli Studi.
Quanto è accaduto dopo è nella memoria dei nostri concittadini. E’ prevalsa, così, e continuerà a prevalere, soprattutto in occasione delle inevitabili disfunzioni, la logica dello scaricabarile. Più o meno anche per le luci d’artista è risultata vincente la scelta del far tutto da sé, eludendo a priori l’elementare principio di dar vita ad un progetto integrato, capace di mettere insieme, in primo luogo, i diversi comparti in cui si articola la stessa macchina comunale e i molteplici interlocutori idonei ad assumere un ruolo di partnership.
Ma cosa fatta, capo ha.
Ora le luci d’artista si accendono ed è fuor di dubbio che verranno riproposte negli anni futuri con o senza De Luca sindaco. E’ doveroso, pertanto, tentare di migliorarle, andando ben oltre i WC igienici, i contenitori dei rifiuti, le aree di parcheggio, le navette e cose simili.
Occorre, in primo luogo, educarsi ad utilizzare i vocaboli giusti. Le migliaia di persone che affluiscono a Salerno non possono essere denominate ‘turisti’. Esse, nel migliore dei casi, si collocano nella categoria dei temporanei visitatori o passeggiatori che decidono di ‘allungarsi’ a Salerno dalle aree territoriali più prossime per ‘vedere le luci ‘ e, se del caso, ‘mangiare una pizza o del pesce fresco’. La loro permanenza in città, superando tutti gli inconvenienti di cui si parla e si scrive, è limitata alla serata mentre il viaggio di andata e di ritorno è effettuato con la propria auto.
Al di là del traffico bloccato e della passeggiata effettuata tra spinte ed urti involontari scambiati con altri pedoni, rimane il ricordo delle luci accese, licenziate, se si escludono in parte i motivi luminosi ed estetici osservati in villa comunale, con le ordinarie luminarie, vale a dire con gli addobbi luminosi che rendono più attrattiva la festa patronale che viene riproposta annualmente nel paese di provenienza.
Ad avviso di chi scrive il problema di base da affrontare e risolvere sta proprio nel dare significato all’espressione ‘ luci d’artista’.
Ebbene esse debbono essere e risultare inedite, da realizzare a seguito di concorso a tema bandito tra artisti e aziende del settore concorrenti. Più che a maghi e a fate l’attenzione andrebbe rivolta ad aspetti propri del paesaggio, degli eventi, della storia, dei costumi, delle tradizioni, dei canti, dei suoni, dei personaggi significativi, dei riti, della produzione letteraria ed artistica attinenti al contesto territoriale del salernitano e campano in senso lato.
Ovviamente un articolato protocollo dovrebbe regolare il rapporto tra l’ente, gli artisti, i produttori, i futuri fruitori del materiale luminoso realizzato.
L’evento ‘ luci d’artista’ potrebbe caratterizzarsi così, con gli indispensabili accorgimenti, come l’accadimento sul quale far ruotare la parte centrale della stagione invernale senza escludere intelligenti correlazioni da costruire e realizzare nella stagione estiva anche in collaborazione con altri enti autarchici più direttamente interessati. Il concetto di turismo potrebbe assumere, così, il giusto valore, consentendo di identificare con esso l’insieme delle attività e dei servizi a carattere polivalente che si riferiscono al trasferimento temporaneo di persone dalle località di abituale residenza ad altra località per fini di svago, di riposo, di cultura, di curiosità.
Il collegamento ferroviario con le ‘ Frecce rosse’ e coi convogli di ‘ Italo’ rende Salerno prossima a Milano (poco più di 5 ore la durata del viaggio ) e, così, a scendere con Bologna, Firenze, Roma.
La predisposizione di speciali ‘ pacchetti’ turistici studiati per includere anche visite guidate al patrimonio storico, architettonico, paesaggistico, archeologico, religioso disponibile a Salerno e nel circondario consentirebbe alla città, con le sue ‘luci d’artista’, di porsi come centro urbano davvero attrattivo, degno di essere declamato, finalmente senza la strumentale enfatizzazione da parte del sindaco , davvero città mediterranea, europea e, perché no, anche romantica.

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