Archivio per settembre, 2012

GRAVI LE DICHIARAZIONI DEL FRATELLO DEL COMPIANTO VASSALLO E POCO CHIARO IL COMPORTAMENTO DEL CENTRODESTRA SALERNITANO

7 settembre 2012

 

Salerno, 7 settembre 2012

Ambrogio IETTO

Il caso Vassallo

 

La stampa nazionale e locale ha dedicato lo spazio dovuto al secondo anniversario dell’assassinio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo e alle relative manifestazioni celebrative sostenute da un puntuale messaggio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano  e dalla presenza di Fabrizio Barca, ministro per la Coesione Territoriale.

Dalla lettura degli organi di stampa emergono alcuni fatti che alimentano qualche riflessione: una dichiarazione di Ermete Realacci, parlamentare e responsabile delle politiche ambientali del PD, un’intervista al ‘ Corriere del Mezzogiorno’ di Franco Roberti, procuratore della Repubblica a Salerno, delle affermazioni proferite da Dario Vassallo, fratello di Angelo, presidente della Fondazione dedicata al ‘ sindaco pescatore’ ed autore, in collaborazione col calciatore – dirigente sportivo e giornalista Nello Governato, di un libro su Angelo edito da Mondadori e, infine, l’assenza alle stesse manifestazioni di una rappresentanza ufficiale del centrodestra fatta eccezione del modesto  cinguettio di Caldoro, presidente della giunta regionale della Campania, lanciato sul social network twitter.

Il deputato Realacci ha lamentato che a due anni di distanza le indagini non hanno sortito alcun risultato, aggiungendo che trattasi di ‘ una sconfitta per la credibilità dello Stato e nella battaglia della legalità’. L’intervista del responsabile della Procura della Repubblica di Salerno Roberti è particolarmente articolata. A suo avviso il tempo trascorso ‘ è la prova della complessità dell’indagine’. E’ giusto non cercare un colpevole ma ‘ il colpevole’. ‘Quello di Vassallo è un omicidio molto complesso che ha avuto probabilmente più causali. Non è stato un delitto d’impeto né un’azione portata a termine da una sola persona. C’erano più soggetti che avevano interesse all’eliminazione di quel sindaco ’.

Le affermazioni di Dario Vassallo, ad  avviso di chi scrive, fanno riflettere per la loro gravità. Egli fa riferimento alla ‘ scarsa collaborazione’ del paese alle indagini, all’apatia della sua gente che ‘ pensa a fare soldi, piuttosto’.

Eppure il  procuratore Roberti nell’intervista richiamata, a sostegno del costante e determinato lavoro svolto dal suo ufficio, invita a ‘chiedere ai familiari del sindaco ucciso, ai suoi amici, alle autorità locali’. La stessa ‘ comunità di Pollica – Acciaroli sa quanto ci stiamo impegnando: abbiamo vagliato man mano tutte le ipotesi possibili, anche quelle che all’apparenza potevano sembrare meno meritevoli di attenzione’. Dunque la magistratura in due anni ha tentato di conoscere, di analizzare situazioni e contesti non immediatamente evidenti ma, secondo Dario Vassallo, le attese degli investigatori, tutto sommato, sono andate deluse perché  la collaborazione della ‘ gente di Pollica che pensa a fare soldi’ è risultata piuttosto ‘scarsa’.

Insomma il presidente della Fondazione Vassallo sembra convinto che in paese ci sia chi conosce particolari significativi ai fini della soluzione dell’enigma e che ora preferisce tacere.

Chi scrive nel novembre del 2004 su questo stesso giornale dedicò un articolo alla ‘ eroina di Pollica’, l’insegnante Marilena Di Rienzo, sindaco pro – tempore di Pollica, subentrata nella carica dopo due mandati sindacali di Angelo Vassallo.

Il titolo coniato, sicuramente enfatizzante e di colore, voleva sottolineare la determinazione manifestata dalla signora nei riguardi del compianto Angelo, all’epoca suo sponsor e suo vice, che sembra volesse condizionare qualche decisione della collega in carica.

Via internet è stato possibile imbattersi in ‘Cronache Cilentane – La prima voce libera del Parco ‘, un periodico catalogato come Anno XXI – N. 5-6/2004 –  che dà notizia dell’avvenuta elezione della Di Rienzo a sindaco di Pollica. Alla pagina 8 è ospitata la lettera di un lettore dal titolo ‘Pollica. Ma dov’è la libertà di voto ?’. Nel testo della missiva è possibile leggere: “ Famiglie intere sono state costrette a dare i propri voti per paura di perdere qualche concessione edilizia, addirittura per paura di perdere il lavoro e chi sa ancora per quale assurdo motivo”.

Alcuni mesi dopo, a seguito della ferma posizione della Di Rienzo, il consiglio comunale di Pollica fu sciolto. Nelle elezioni amministrative del 2005 la lista di Vassallo conseguì circa il 60% dei voti mentre alla sua ex persona di fiducia andò poco più del 10 %. Con l’interruzione del sindacato Di Rienzo ad Angelo Vassallo fu possibile amministrare Pollica ancora dal 2005 al 2010 per poi essere riconfermato coralmente nel marzo dello stesso anno.

Pertanto le affermazioni del fratello Dario, a distanza di anni, ripropongono  situazioni ed insofferenze  già percepibili nel 2004 nella lettera dell’anonimo lettore di ‘ Cronache Cilentane’.

L’ultima riflessione riguarda l’assenza alla manifestazione di mercoledì di esponenti significativi del centrodestra. L’ assassinio  di Vassallo sembra che accentui la divisione tra i due schieramenti già in atto su tutti i fronti lungo l’intero territorio salernitano.

E’ la reazione a Bersani e all’intero PD che ha fatto del povero Angelo Vassallo un ‘ capofila di una serie di buoni amministratori ‘?

Non risulta che l’onorevole Cirielli, presidente della provincia di Salerno e, soprattutto, presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, si sia fatto vivo l’altro ieri almeno con un messaggio. L’ha fatto, però, il presidente della Repubblica Napolitano.

L’opinione pubblica ha il diritto di conoscere i motivi di questo anomalo comportamento istituzionale.

LE DICHIARAZIONI DEL VICEPRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI SALERNO E I SUOI PROPOSITI DI PACE

3 settembre 2012

 

Salerno, 4 settembre 2012

Ambrogio IETTO

UN’INTERVISTA CHE SCONCERTA

 

Sabato scorso il ‘ Corriere del Mezzogiorno’ ha ospitato un’intervista al vicepresidente della provincia e coordinatore vicario del Pdl salernitano Antonio Iannone condotta col consueto equilibrio da Gabriele Bojano. Non ho difficoltà ad esprimere immediatamente il mio sconcerto nel leggere e nel rileggere più di una volta il testo del virgolettato che raccoglie le risposte di Iannone alle domande molto puntuali e delicate di Bojano.

Il mio sbalordimento, cioè la mia reazione di profondo, serio turbamento, scaturisce prevalentemente dall’asserzione sulla quale  si concentra nella sua essenzialità l’intervista: la tesi – ipotesi che l’onorevole Cirielli, attuale presidente dell’Amministrazione provinciale, costretto in autunno a dimettersi da questa carica  al fine di ricandidarsi al Parlamento, venga sostituito dal vicepresidente Iannone  fino al termine ordinario della consiliatura.

Questi ripropone l’intento di compiere ogni sforzo per alimentare il rapporto istituzionale tra la provincia e il comune capoluogo di spirito collaborativo e rivendica i tentativi compiuti a tal fine, nella fase di avvio dell’attività politico – amministrativa nell’attuale legislatura, tentativi, purtroppo, miseramente falliti per la mancanza di riscontri significativi da parte dell’amministrazione De Luca.

Il proposito di Iannone è degno di attenzione  e merita di essere sostenuto soprattutto da parte  di chi, come chi scrive, ha piacere di esprimere in assoluta libertà le proprie opinioni. Che De Luca e Iannone o Cirielli non siano testimoni dell’amore verso il prossimo, che il credo cristiano impone ai credenti , interessa poco o addirittura nulla. Questi sono problemi che investono le loro personali coscienze; ma che, in quanto referenti elettivi di due organismi istituzionali, chiamati e tenuti ad interagire per una migliore qualità della vita e, tutto sommato, per il bene comune, continuino a litigare tra loro senza offrire una testimonianza di impegno congiunto, finalizzato ad affrontare e a risolvere un solo problema interessante centinaia di migliaia di cittadini, questa intolleranza reciproca, consolidatasi ormai in vera e propria contrarietà pregiudiziale, danneggia e come la comunità civile e va assolutamente condannata senza se e senza ma. 

Di danni gravi già prodotti se ne contano alcuni e sono tutti di primaria importanza: smaltimento dei rifiuti, termovalorizzatore, trasporto pubblico e CSTP, aeroporto.

Ora Iannone anticipa il primo, significativo passo che intende compiere sempre che, soddisfatto l’intero repertorio di scongiuri ( è lui stesso a dichiarare che ‘ la scaramanzia non è mai troppa’ ), ‘ prenda il posto di Cirielli’. Le credenziali che presenta non sembrano, però, le più incoraggianti, idonee, cioè, ad attenuare, a rendere meno aspro il clima di astio, di rancore, di vero e proprio livore che contraddistingue  i rapporti tra i rappresentanti delle due istituzioni. 

Infatti il vicepresidente vicario della Provincia, nel ricordare un primo tentativo  di dialogo avviato col segretario del Partito Democratico Nicola Landolfi, lo identifica come ‘ un misto di De Sade e Fracchia’. Come si sa il Marchese de Sade è ricordato come noto autore di alcuni libri erotici, di saggi di filosofia e di drammi teatrali. Erede del naturalismo di Diderot e di Rousseau è definito da Apollinaire ‘ lo spirito più libero ’. E’ probabile che Iannone faccia riferimento al sogno sproporzionato della negazione, al progetto distruttivo che caratterizzò Donatien-Alphonse- François, conte de Sade, giudicato da Maurice Blanchot ‘colpevole di puro e semplice libertinaggio’.

Che il segretario Landolfi abbia la tendenza a distruggere gli atti e le scelte politiche degli avversari e non sia un libertino credo che  risponda ad un identikit frequentemente riscontrabile tra coloro che praticano la politica come mestiere. Quindi trattasi di un aspetto distintivo del politico rilevabile anche in persone  militanti nel centrodestra quando esse sono chiamate a pronunciarsi sulle posizioni assunte dallo schieramento opposto.

Invece il riferimento a Giandomenico Fracchia, il personaggio cinematografico e televisivo ideato e interpretato da Paolo Villaggio, non può passare come tratto di personalità comune a quanti vivono di politica. Ci spiace per Landolfi ma, secondo quanto riporta la scheda di Wikipedia, Fracchia è ‘l’ipertimido, il caso patologico; è vigliacco, sfortunato, goffo e schizofrenico nel suo essere servile’.  

Insomma quello di Iannone non è proprio un complimento per il segretario del PD. Infine di De Luca il vicepresidente della Provincia dichiara di avere ‘dal punto di vista politico’ un pensiero peggiore ‘ di quello che pensa Cirielli’. Aggiunge, poi, di non conoscere l’uomo De Luca tanto da mettere addirittura in dubbio che il sindaco possa essere portatore di umanità. Così da quanto si legge sembra proprio  che non ci siano le condizioni per avviare una riflessione serena e costruttiva sul da farsi per  tentare di risolvere, insieme comune di Salerno e amministrazione provinciale, problemi di reciproco e generale interesse.

Si può osservare che siamo già in campagna elettorale. Anche questa considerazione merita attenzione. Serve, ad esempio, per far bere agli increduli e ai superficiali che esiste davvero un ‘ vangelo Cirielli’ in cui possano essere lette motivazioni  politicamente nobili, serie e credibili in grado di  giustificare l’avvicendamento di una trentina di assessori in due anni di attività amministrativa.

Sul resto, però, correttezza di linguaggio, stile di comportamento, savoir-faire, rispetto per l’altro costituiscono premessa indispensabile anche per sorbire con l’avversario politico un semplice caffè non avvelenato.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi