DOVE SONO I COMIZI DI UN TEMPO ? LA PIAZZA HA UN SOLO PROTAGONISTA NEL COMICO BEPPE GRILLO. FORSE LA POLITICA SI E’ RIDOTTA IN UN’INFINITA BARZELLETTA CHE, PURTROPPO, NON FA NEMMENO RIDERE!

Salerno, 7 febbraio 2013

Ambrogio IETTO

C’ERANO UNA VOLTA LE ELEZIONI

Ma è mai possibile che debba emergere tra la gente della mia età un sentimento profondo di nostalgia per le campagne elettorali cui si partecipava da curiosi spettatori a partire dal primo, grande evento di questo genere, rappresentato dall’ indizione delle prime elezioni generali per la designazione dei membri dell’Assemblea Costituente e per la scelta di fondo da esprimere tramite referendum per la conferma dell’istituto monarchico o per l’ipotetico  ‘ salto ‘ nell’incertezza della repubblica?

Avevo appena compiuto dieci anni in quel di Bellizzi quando ci si preparava alla storica consultazione del 2 giugno 1946. Il nostro Sud, romantico e sognatore, era apertamente schierato per la monarchia. Il re Vittorio Emanuele III, che era stato di casa da noi, insieme alla bella e pia regina Elena di Montenegro, presso Villa Guariglia in quel di Vietri sul Mare durante il governo Badoglio, il 10 maggio 1945 aveva abdicato in favore del figlio Umberto II, chiedendo ospitalità al re d’Egitto.

Anche nel piccolo borgo rurale della Piana del Sele si tennero comizi soprattutto da parte di importanti personaggi dell’avvocatura salernitana come Mario Jannelli, già sottosegretario di Stato nel periodo fascista, e il grande eccentrico Mario Parrilli, congiunto del già ministro dell’istruzione Giovanni Cuomo.

Per contadini, operai e coltivatori della zona i comizi in piazza, molto spesso affrontati dal relatore di turno alla stessa altezza degli ascoltatori e senza microfono, costituirono, più che un evento – spettacolo, un’occasione preziosa per comprendere meglio, pur nella parzialità dei contributi offerti dai rappresentanti delle diverse fazioni in campo, la situazione drammatica del Paese impegnato nella difficile stagione della ricostruzione dopo il disastroso epilogo del secondo conflitto mondiale.

Sia pure timidamente, in piazza si affacciavano anche delle donne ammesse per la prima volta nella storia d’Italia a partecipare con l’elettorato attivo e passivo ad una consultazione elettorale.

La monarchia uscì battuta secondo i contestatissimi risultati, ma nella delicatissima consultazione politica del 1948 tentò di rivitalizzarsi soprattutto perché comunisti e socialisti si coalizzarono nella lista unica del Fronte democratico popolare.

Da Battipaglia ogni sera partiva un’autocolonna di auto ‘ balilla’ con un chiassoso altoparlante che trasmetteva un motivo popolare napoletano dal titolo ‘ Torna’. I versi originali erano stati sostituiti e il cantante supplente di turno scandiva: “ Torna, torna, casa Reale e ‘O Rre”. La Democrazia Cristiana chiedeva il necessario aiuto ai Comitati Civici di Luigi Gedda mentre lungo le nostre strade si riproponevano processioni dell’effige della Madonna e di Santi venerati  al fine di alimentare tra i cattolici il dovere di votare contro il massimalismo comunista.

In città Piazza Portanova si riempiva ad ogni arrivo di big nazionali. Un’attenzione particolare veniva manifestata nei riguardi del concittadino ‘Fonzo ‘a patana’ candidatosi per il movimento indipendentistico siciliano ‘ Trinachia’.

Poi vennero le grandi adunate di Piazza Amendola e di Piazza della Concordia con Giorgio Almirante inimitabile trascinatore di grandi folle.

Ora, a causa di internet e delle mille reti  televisive, tutto è finito. Arrivano in città i grandi nomi e si fa fatica a riempire una sala come l’Augusteo. E’ vero, è colpa anche del Porcellum e della mancata competizione tra i tanti candidati in gara per la conquista dell’agognata preferenza personale.

Il miracolo della piazza gremita è riproposto soltanto dal comico Beppe Grillo come a conferma che  la politica odierna si è trasformata proprio in una barzelletta non sempre generatrice di una risata rasserenante.

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