LE INCAUTE ED INOPPORTUNE DICHIARAZIONI DELLA COMPAGNA FRANCESE

Salerno, 8 ottobre 2013

Ambrogio IETTO

Giuseppina e Raphaelle spose felici

Non solo la grande stampa quotidiana italiana ma anche quella d’Oltralpe ha dato ampia notizia delle nozze felicemente celebrate sabato 5 ottobre, presso il municipio di Tourcoing nei pressi della città francese di Lille, tra le signore Giuseppina La Delfa e Raphaelle Hoedts, entrambe occupate presso la nostra università nella qualità di lettrici di madrelingua francese.

La prima è figlia di siciliani emigrati in Francia proprio nel paese ove si e’ concretizzato l’atto matrimoniale nel rispetto della recente legge approvata dal Parlamento francese che rende possibile il matrimonio tra coppie gay.

Laureata in lingua e letteratura italiana a Grenoble è anche presidente dell’associazione delle ‘ Famiglie Arcobaleno ‘ che aggrega nuclei costituiti da una coppia gay con figli. Giuseppina ha già una figlia di poco più di nove anni, Lisa Marie, avuta utilizzando il metodo Fivet ( Fertilizzazione In Vitro con Embryo Transfer); la sua compagna ha fatto propria l’esperienza vissuta in precedenza da Giuseppina ed ha dato alla luce da poco più di un anno in Spagna, sempre con fecondazione assistita, il piccolo Andrea.

Ora il loro progetto di vita prevede l’adozione reciproca dei due bambini.

Le due compagne sono persone molto determinate che hanno assunto, anche all’interno del nostro ateneo, posizioni molto chiare sul delicato problema, disponendosi ad interviste, seminari di studio e convegni riservati al tema specifico delle nozze tra coppie omosessuali e al diritto all’adozione di bambini. Un’intervista recentemente data da entrambe a Tiscali – Video, disponibile su Youtube, evidenzia, però, due modi assolutamente diversi di partecipare le rispettive scelte di vita e di collocare il loro caso nel contesto giuridico ed antropologico italiano.

Mentre l’oriunda siciliana, il cui papà Salvatore ha pianto l’altro giorno di gioia nel vedere la propria figliola in tailleur pantalone bianco ed un cappello di paglia di color lilla, ragionevolmente socializza motivazioni profonde all’origine della lunga storia d’amore e della desiderata unione, la Raphaelle non ha peli sulla lingua e scarica la sua bile contro le istituzioni italiane incapaci di risolvere alla radice il problema non semplice delle unioni omosessuali.

Ella, nel sottolineare che l’Italia di oggi è retrograda in rapporto a venti anni fa, evidenzia l’orgoglio di sentirsi francese anche se trova comodo non rinunciare alla seconda cittadinanza italiana. Ammette che si trova qui perché l’Italia ‘ le dà da mangiare’ e sollecita un po’ tutti a battersi per andare avanti nel processo riformistico che, in modo piuttosto riduttivo, è identificato con la legittimazione delle nozze tra gay e col loro diritto all’adozione di bambini.

Che l’Italia le dia da mangiare è affermazione onesta. Infatti le due signore sono titolari a Santo Stefano del Sole, un paesino irpino alle porte del Parco dei Picentini, nei pressi di Serino e di Volturara Irpina, di un avviato ed elegante Bed & Breakfast. I prezzi sono anche piuttosto modici considerato che per una camera doppia in primavera e in estate si pagano appena 44 euro.

Inoltre dalle loro biografie si legge che esplicano attività didattica anche presso un istituto francese di Avellino. Per carità, tengono famiglia e molto onestamente si danno da fare. Probabilmente con l’Università hanno un rapporto di lavoro precario a tempo determinato e, quindi, possono essere anche titolari di partita Iva.

Insomma la Raphaelle ci giudica retrogradi ma viviamo sempre in un Bel Paese che ospita con piacere anche le persone arroganti. Nell’intervista ella dichiara di rendersi conto, nel corso dello svolgimento del suo lavoro al Campus di Fisciano, dei ragazzi e delle ragazze di orientamento gay.

Non si rende conto, però, che ciò che dà fastidio anche ai suoi connazionali è il cosiddetto orgoglio gay, la propensione ad ostentare in tutti i modi l’opzione operata in campo affettivo.

Infine: la finisca di aggiungere poi la soprattassa della grandeur del suo paese d’origine. Per una donna che enfatizza la posizione giuridica di docente trattasi di una grave caduta di stile. Almeno per noi italiani.

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