IL SECOLO DI VITA DELLA SCUOLA ‘ VICINANZA’ OVE DECINE DI MIGLIAIA DI RAGAZZE E RAGAZZI HANNO CONQUISTATO LE COMPETENZE DI BASE E CENTINAIA DI MAESTRI HANNO OFFERTO I TRATTI DISTINTIVI DELLA LORO PROFESSIONALITA’

Salerno, 17 Maggio 2014

 

Ambrogio Ietto

 

Cento anni per una scuola

Ieri sera siamo stati anche noi al teatro Augusteo, su cortese invito di Mario Montera, ottimo dirigente scolastico  del centenario istituto ‘ Vicinanza’ e, a seguito del recente accorpamento con l’ex Scuola Media ‘Pirro ‘, dell’attuale Istituto Comprensivo ‘ Vicinanza – Pirro’.

Un secolo di vita per un’istituzione educativa pubblica assume, infatti, un’importanza decisamente superiore al centenario del fortunato mortale che riesce a raggiungere un traguardo così significativo.

Un edificio  scolastico, in particolare se riservato a fanciulli e fanciulle che in quell’ambiente avviano l’interessante percorso che li condurrà alla conquista delle competenze essenziali per  imparare ad imparare e che all’interno di quelle aule e lungo quei corridoi scoprono  le regole non scritte dello stare insieme e del rispetto reciproco, nel corso di cento anni di vita e di attività, è testimone silenzioso, discreto ma attendibile di tensioni emotive di straordinaria delicatezza: dall’impatto timido e timoroso del primo giorno di scuola al gioioso, contenuto autocompiacimento per un’espressione di lode solennemente scandita dal maestro; dal silenzio omertoso a tutela di una marachella scoperta dall’insegnante impegnato alla ricerca dell’allievo responsabile  al festoso, irriverente e tanto atteso saluto di fine d’anno con la mente e il cuore decisamente  orientati   verso l’estate incombente.

Quelle aule, però, testimoniano anche e, soprattutto, la paziente donazione di migliaia di maestri che in quegli ambienti si sono avvicendati per accogliere ed accompagnare,  lungo l’itinerario conoscitivo che porta alla scoperta del vero, del bene e del bello, i tanti allievi, timidi o iperattivi, svogliati o motivati, lenti o spediti nell’apprendimento, favoriti da un  retroterra familiare ricco di stimoli  o negativamente condizionati da gravi carenze affettive o socio – culturali, i quali,  obbligatoriamente, sono tenuti a frequentare il primo quinquennio della scolarità obbligatoria.

La storia di una scuola è questo ed altro.

L’edificio ‘Vicinanza’, sorto mentre si avviava in parlamento l’iter della legge Daneo – Credaro che avrebbe fatto avocare le scuole elementari dai comuni allo Stato, con eccezione proprio di quelle operanti nei comuni capoluoghi di provincia, è stato di una straordinaria ospitalità nei riguardi di militari italiani, tedeschi ed anglo-americani e di cittadini senza tetto durante il secondo conflitto bellico, di alluvionati e terremotati in occasione dei ben noti cataclismi naturali, di ammalati bisognevoli di cure sanitarie, dei componenti di bande musicali che  in quei locali trovavano alloggio in occasione delle festività del Santo Patrono.

Poi la scuola ‘Vicinanza’ ha finito con l’ospitare anche parte degli uffici giudiziari, sottraendo di fatto, per volontà superiori ed egoistiche, spazi ai piccoli studenti prevalentemente destinati  alle attività ginnico- sportive e di laboratorio.

In positivo questa istituzione ha accolto e continua ad accogliere, nell’ampio salone, anche  incontri e convegni  promossi dalle organizzazioni sindacali e  dalle associazioni professionali di categoria.  

Contribuisce, così sensibilmente, anche a soddisfare le esigenze di formazione continua di quanti sono impegnati nel delicato compito di mediazione didattica ed educativa.

I cento anni, dunque, si identificano con un servizio silenzioso, umile ma determinante per la formazione di tante generazioni e per la contestuale elevazione del loro grado di cittadinanza attiva e di partecipazione democratica.

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