LADRI ASTUTI MA ANCHE ATTENTI OSSERVATORI DEL PROCESSO DI DEGRADO IN ATTO NELLA SCUOLA, NELLA CULTURA E NELL’ARTE DELLA NOSTRA POVERA ITALIA

 

Salerno, 2 Giugno 2014 = Festa della Repubblica

 

La medaglia, la cultura e la Repubblica

 

Oggi 2 giugno festa nazionale della Repubblica. Come gli americani che festeggiano il 4  luglio, giorno in cui nel 1776 fu firmata la dichiarazione di indipendenza, e i francesi che ricordano, quale solennità nazionale, il 14 luglio del 1789 quando si concretizzò la Presa della Bastiglia,   così noi richiamiamo alla mente quello stesso giorno del 1946  in cui si svolse il referendum istituzionale a suffragio universale che sancì  la nascita della nostra Repubblica.

Ricordo molto nitidamente che per i miei genitori quello fu un evento sofferto; essi, infatti,  come buona parte degli elettori meridionali, erano di prevalente fede savoiarda.

Anche per me l’odierna festività, a differenza dello stato d’animo che ho vissuto in precedenza in questa stessa giornata, porta con sé un velo spesso di malinconia e di tristezza. Non solo pensando alla condizione  di degrado generale e di corruzione diffusa che vive il nostro Stato per niente ipotizzato a suo tempo dai Padri Costituenti.

Malinconia e tristezza rispondono, in verità, ad una sofferenza più profonda e personale che mi investe.

Da trenta anni avrei avuto titolo a partecipare in forma ufficiale all’annuale celebrazione che si tiene in piazza Amendola di Salerno. Il diritto – dovere a prender parte al rito mi derivava dal fatto di essere stato insignito, con decreto del due giugno 1983 del presidente dell’epoca Sandro Pertini, di Medaglia d’oro in quanto giudicato ‘Benemerito della Scuola, della Cultura e dell’Arte’.

Non vi partecipavo perché, nonostante il mio carattere risoluto e deciso, vivevo come manifestazione di vistosa e compiaciuta ostentazione l’esibizione di quel nastrino tricolore che avrebbe legato la medaglia all’occhiello collocato nel risvolto di sinistra della giacca.

Ora, però, quel nastrino e quella medaglia non potrò mai più mostrarli.

L’altro giorno, infatti, degli abili signori ladri, in meno di venti minuti e in pieno giorno, attenti e puntuali osservatori dei movimenti miei e di mia moglie, si sono con fulminea destrezza introdotti in casa nostra ed hanno fatto razzia di quanto è stato giudicato utile e di valore.

A differenza di loro più cortesi colleghi che  una ventina di anni fa si introdussero egualmente in casa per far pulizia di quanto desiderato  ma che ritennero atto di cortesia  lasciare al titolare, sognatore – post romantico decadente, almeno quel cofanetto con la scritta ‘ Ministero della Pubblica Istruzione ‘, contenente la famosa medaglia, gli attuali visitatori abusivi di altrui appartamenti hanno ritenuto giusto ed opportuno portarsi dietro anche la medaglietta.

Infatti, sicuramente più alfabetizzati dei pur sensibili e garbati predecessori, convinti che la scuola cade a pezzi tanto che il giovane premier Renzi ha deciso di sistemarne alla meno  peggio i solai traballanti e che Pompei e gli altri siti archeologici non stanno meglio, essi hanno pensato di compiere atto sicuramente gradito al titolare della medaglia di liberarlo della tentazione di partecipare all’odierna manifestazione ufficiale della festa della Repubblica e, quindi, anche celebrazione della dignità della Scuola, della Cultura e dell’Arte.

Alla fine credo che abbiano avuto ragione anche perché quel simbolo, unitamente agli altri oggetti più di valore, sono già in via di fusione presso uno dei tanti siti che ostentano con fierezza il ‘Compro Oro ‘ quali ufficiali punti di riferimento di quanti sono costretti a liberarsi di oggetti cari per tentare di sopravvivere per pochi altri giorni e dei non pochi esperti di furti di appartamento, liberi di impossessarsi della roba altrui per poter meglio festeggiare l’anniversario di questa nostra povera Repubblica delle banane.

 

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