ALCUNE ORDINARIE, SEMPLICI INDICAZIONI PER UN AVVIO REGOLARE DELL’ANNO SCOLASTICO

Salerno, 11 settembre 2014

Ambrogio IETTO

Per una buona scuola

Nei giorni scorsi l’attenzione dei giornali e delle emittenti televisive nazionali e locali e, quindi, degli addetti ai lavori e delle famiglie si è orientata prevalentemente sul documento licenziato dal Consiglio dei ministri con l’ambizioso titolo ‘la buona scuola’.
E’ lo stesso titolo che diamo a questa molto semplice nostra riflessione sull’avvio del nuovo anno scolastico. Infatti in questa sede non si osa entrare nel merito del gravoso impegno assunto dall’esecutivo sull’assunzione di 150.000 docenti e sugli interventi annunciati a sostegno dell’edilizia scolastica. Sono provvedimenti di particolare importanza che richiedono risorse straordinarie da recuperare, a quanto pare, da un’ulteriore revisione dei bilanci dei vari ministeri. E che ci sia la possibilità di riscriverli questi bilanci nel segno del buonsenso e delle reali esigenze è operazione da intraprendere senza ricorrere a motivazioni che si rivelano fragili ed insostenibili.
E’ il caso, ad esempio, del nostro precedente, dettagliato contributo di quanto avviene anche in provincia di Salerno in fatto di retribuzioni dei dirigenti medici. Nessuno mette in dubbio la liceità dei provvedimenti richiamati dal direttore generale dell’Asl Squillante. Si ricorda,però, che è compito proprio della politica, ed egli è espressione della politica, evitare che si determinino condizioni tali da inserire nei ruoli di questa provincia un esercito di 2080 dirigenti medici di cui alcune centinaia di essi con una retribuzione lorda mensile superiore ai 100.000 euro.
In attesa che seri provvedimenti per la scuola, annunciati da Renzi, trovino conferma in sede legislativa (miglioramento della qualità del servizio scolastico, valutazione del personale dirigente, docente e tecnico – amministrativo, consolidamento del principio del merito, snellimento di alcune procedure amministrative ), si indicano alcune condizioni che possono contribuire già oggi a realizzare una buona scuola:
a ) evitare che l’opinione pubblica, in particolare i genitori, consolidino un’idea errata di autonomia. E’ assurdo, ad esempio, che nella stessa città, nel medesimo comune ci sia un avvio differenziato delle lezioni. Il calendario scolastico ha già una dimensione regionale che tiene conto della situazione climatica e delle ricadute turistico – economiche locali. Dar vita ad un calendario funzionale alla realizzazione di ‘ ponti’ e di ‘viadotti’ che soddisfino esigenze particolari delle famiglie e degli insegnanti significa attutire ulteriormente la consapevolezza di un’istituzione educativa chiamata anche a partecipare alle giovani generazioni la cultura della continuità e del dovere – piacere dell’apprendere. Anche perché i presunti benefici ipotizzati possono non ottenersi per quelle famiglie che hanno figli frequentanti altre scuole;
b ) utilizzare non poco tempo, in particolare ad inizio di anno, per incontri con le famiglie finalizzati alla discussione e alla conseguente redazione del ‘ patto di corresponsabilità educativa’ voluto dal legislatore.
E’ prassi diffusa, purtroppo, consegnare agli alunni questo documento già redatto per farlo firmare ai rispettivi genitori. E’ buona norma, invece, che insegnanti e famiglie trovino intese significative ed essenziali sul versante dell’azione educativa da svolgere che non può né deve presentare discordanze e difformità. L’istituzione scolastica ha delle regole, fissate dagli organi collegiali competenti e dal piano dell’offerta formativa, che vanno condivise e rispettate: osservanza degli orari, contenimento delle assenze, modo di comportarsi verso i docenti, gli altri operatori scolastici ed i compagni, stile di vita, consapevolezza diffusa che la conquista dei saperi implica costanza e serietà nell’impegno di studio e di ricerca, qualità di gestione del tempo libero, superamento della ricorrente pratica della conflittualità tra scuola e famiglia, impegnate, entrambe le istituzioni, a sostenere l’itinerario formativo dell’allievo, evitando la corrente pratica dell’eccesso di comprensione e di tolleranza e la fuga dalle personali responsabilità;
c ) contratto formativo da partecipare, discutere e concordare con gli allievi. Anche coi bambini della scuola dell’infanzia che sono chiamati a percepire da subito che il tempo scolastico, pur dedicato in parte alla dimensione ludica ed operativa, si identifica con un interessante, gradevole, gioioso itinerario verso la conoscenza e i saperi;
d ) fare del contesto ambientale di riferimento ( la città, il paese, le attività che vi si svolgono, la sua organizzazione amministrativa, i costumi, le tradizioni, i riti, i reperti archeologici ed artistici, la storia, le sue potenzialità e fragilità, le abitudini, il livello di partecipazione sociale e civica, ecc. ) il ‘ miglior libro di testo ’. Questo modo di alimentare curiosità ed interesse implica necessariamente la pratica costante di una didattica fuori dall’aula e una conseguente attività laboratoriale;
e ) è bene che insegnanti e dirigenti, dedichino un’attenzione particolare ad una corretta , equilibrata gestione dei mezzi di comunicazione di massa ( internet, televisione, cinema,ecc. ) che non vanno demonizzati ma utilizzati in funzione dell’affinamento dell’autonomia critica dell’alunno;
f ) ricordiamoci tutti dell’importanza che ha per ciascuno di noi l’incontro con gli altri. Una stretta di mano, un sorriso, un confidenziale tocco con la mano sulla spalla del bambino, del fanciullo, dell’adolescente, del giovane aprono all’accoglienza e dispongono ad un sereno impegno nelle attività didattiche.
Tanti nostri ragazzi vivono situazioni di disagio e di difficile interazione comunicativa proprio all’interno del proprio vissuto familiare sempre più logorato da incomprensioni, conflittualità, lacerazioni.
Già una scuola accogliente, serena, gioiosamente seria, inclusiva è una buona scuola.
Auguri ad allievi, genitori, insegnanti, collaboratori vari.
La scuola vera si identifica con una comunità gioiosa, autentica, operosa. Buon anno scolastico.

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