LA MORTE DI DONATO DENTE, CONVINTO ANIMATORE CULTURALE E QUALIFICATO DOCENTE UNIVERSITARIO

Salerno, 12 Gennaio 2015

LA SCOMPARSA DI DONATO DENTE
NEL RICORDO DI AMBROGIO IETTO

La notte scorsa, nella sua casa di Salerno, è passato ad altra vita Donato Dente che fu maestro della scuola primaria, docente di filosofia nei licei e professore di pedagogia e di storia della scuola presso la nostra Università.
Era originario di Sacco nell’Alto Cilento, suggestivo,antico borgo bagnato dal fiume Sammaro, alle falde dei monti Motola e Pruno. Particolarmente sensibile ai mutamenti sociali, soprattutto per le inevitabili connessioni coi conseguenti problemi educativi, Dente fu attento osservatore di questi fenomeni ai quali dedicò molto del suo tempo di puntuale ricercatore.
Egli, da giovane docente della scuola primaria, ebbe un ruolo di primo piano nella nascente Bellizzi del dopoguerra.
Qui, nella seconda metà degli anni cinquanta, fu chiamato a dirigere il Centro di Lettura che, istituito dal Ministero della Pubblica Istruzione, divenne sede privilegiata di animazione culturale e di promozione del processo di alfabetizzazione.
Puntualmente coadiuvato da Alberto Granese, Geremia Paraggio, Franco e Mario Napoletano, Giovanni ed Antonio Toriello, Mario e Giovanni Russo, Adriana Pietrasanta, i Fratelli Ietto, Donato Dente favorì la scoperta e la diffusione dei migliori testi della produzione letteraria italiana tra i contadini e gli agricoltori delle contrade di Rapaciceri, Fabbrica Nuova, San Vito, Bivio Pratole, Volta delle Vigne, Macchia.
Altri linguaggi furono determinanti per una puntuale e motivata opera di alfabetizzazione e di ampliamento dell’orizzonte culturale. Presso il cinema Parisi dell’epoca furono programmati, così, recital culturali, selezionati brani delle musiche di Beethoven ed arie suggestive del Barbiere di Siviglia, del Don Carlos, della Fanciulla del West. Brani dell’Iliade di Omero e della più nota produzione poetica di Giacomo Leopardi divennero gradualmente familiari ai frequentatori del Centro la cui offerta culturale non poteva escludere attività di cineforum e rappresentazioni teatrali animate dagli stessi collaboratori di Dente.
Il trasferimento a Salerno determinò condizioni favorevoli per la frequenza del Magistero all’epoca aperta solo ai maschi. L’incontro con Roberto Mazzetti, uno dei più autorevoli pedagogisti del diciannovesimo secolo, catturò, oltre Dente, anche Giuseppe Acone, Pierino D’Acunto, Umberto Landi, l’autore di queste note ed altri, tutti approdati o alla docenza universitaria o ai quadri direttivi e tecnici dell’Amministrazione scolastica.
Dente preferì l’attività di docente nei licei e, quindi, di professore associato di discipline pedagogiche presso l’Ateneo salernitano.
I funerali oggi pomeriggio in Salerno, presso la Parrocchia di San Giuseppe Liberatore.

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