TROPPE BELLE E NOBILI DONNE PARTENOPEE ALLA CORTE DEL PURO E FORTE VINCENZO DE LUCA

SALERNO, 4 Marzo 2015

Ambrogio IETTO

LE CONQUISTE NAPOLETANE DI DE LUCA

Ora davvero tutto è chiaro. Vincenzo De Luca, che ha avuto intelligenza e determinazione sufficienti per battere Andrea Cozzolino finanche negli ambienti più raffinati del capoluogo partenopeo, ha giurato a se stesso che non utilizzerà più espressioni offensive nei riguardi dei conterranei partenopei.
Tutt’al più si limiterà a partecipare autentici pensieri di commiserazione e di compatimento come ha avuto modo di proferire ieri l’altro: “ napoletani vittime della camorra, del malaffare e delle ruberie”.
Voci raccolte in modo informale raccontano che a risultare puntuale e prezioso nel partecipargli saggi consigli sul come comportarsi coi conoscenti napoletani, durante la corsa per le primarie, sia stato un nostro concittadino piuttosto nerboruto e gagliardo che gli avrebbe suggerito: “ Sindaco, ora che comincia questa ingovernabile giostra che anche tu chiami primarie, mi raccomando di evitare quei tuoi modi di esprimerti che certi pennaioli di Salerno chiamano plebeismo. Da quando ho compreso si tratta di far capire proprio ai napoletani che tu sai essere anche non volgare, per niente rozzo e che, oltre il tono popolare, da bravo dottore in filosofia sei in grado anche di pronunciare discorsi difficili, ricordando tante persone, poverine tutte morte, che hanno espresso, nel corso dei secoli, dei pensieri molto importanti”. Sembra che il consiglio sia stato pienamente raccolto e fatto proprio.
A dichiararlo a chiare lettere sono soprattutto tante belle signore che posseggono salotti speciali dalle parti dei quartieri di Chiaia, di Posillipo, di San Ferdinando, di Fuorigrotta.
Esse sono entusiaste, in particolare, del decisionismo di Vincenzo De Luca che ha mostrato il fascino di uomo determinato, vigoroso, prestante, poderoso, finanche erculeo ed atletico.
Una bella donna, che in precedenza aveva anche scritto al giornale dell’antica coppia Serao – Scarfoglio: “Scetate Napulé, ca l’aria è fetida”, è arrivata finanche a dichiarare alla stampa: “ Di Vincenzo mi piace la sua forza”.
Insomma il nostro sindaco emerito possiede tutti gli attributi per mettere in riga l’intero territorio campano!
Ed è del tutto inutile che si richiami la sconquassata legge Severino. Infatti sempre un solone napoletano ha pontificato: “ La sospensione, eventualmente chiamata in causa dopo la sicura vittoria di De Luca su Caldoro, non sarà un problema” e, con tono didascalico, ha precisato che sono ben tre le strade per superare questo ostacolo: “quella amministrativa, la legislativa e la giudiziaria “.
Sembra che a proferirla sia stato un notissimo libero professionista, già candidato alle comunali per il partito democratico ma che, al momento, consultando Internet, non risulta essere stato eletto.
Un tempo, dopo che si ascoltava tra la gente semplice di Napoli un pronunciamento solennemente scandito da una persona del gruppo, riconosciuta come culturalmente attrezzata, qualcuno commentava: “ Siente, sié, che botta ha sparato ‘a Cassazione! “.

I commenti sono chiusi.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi